Le Sardine contro Salvini anche a Sorrento

Categorie: Attualità, FAQ

A Sorrento (Napoli) organizzato un flash mob in occasione dell'arrivo in città di Matteo Salvini per ufficializzare l'adesione dei sindaci di Sorrento e Positano alla Lega

Si ispirano alle ‘sardine‘ che hanno invaso Bologna i ragazzi che a Sorrento (Napoli) hanno organizzato un flash mob in occasione dell’arrivo in città di Matteo Salvini per ufficializzare l’adesione dei sindaci di Sorrento e Positano alla Lega. “Sarà una manifestazione pacifica e apartitica, senza bandiere”, spiega all’agenzia di stampa Dire uno dei ragazzi che ha organizzato la contestazione. Durante il flash mob si inviteranno i partecipanti a “scambiarsi un libro per donarlo a Salvini, che ne ha molto bisogno”.



Le Sardine contro Salvini anche a Sorrento

L’appuntamento è per giovedì alle 10:30 nella piazza Sant’Antonino di Sorrento, poco distante dal circolo dei forestieri dove alle 11 è atteso l’ex ministro dell’Interno. “Ci incontreremo in piazza per trenta minuti, il nostro movimento nasce con un intento pacifico, vogliamo solo che l’attenzione, cosi’ come sara’ rivolta a Salvini, venga riservata anche a noi, a quel popolo che non è d’accordo con determinate politiche”. Da oggi il movimento anti Salvini di Sorrento ha anche un nuovo logo in cui sono presenti proprio le sardine di Bologna ma i promotori preferiscono farsi chiamare ‘fravaglie’, termine napoletano che indica i pesci piu’ piccoli. L’evento Facebook #Sorrentononabbocca ha ricevuto circa 2mila adesioni, qualcuna in più della pagina Sorrento non si Lega.



“Ci aspettiamo una risposta da tutta la provincia di Napoli, anche per dire di no a una politica locale che e’ fatta di continui cambi di casacche di cui non ci meravigliamo neanche piu’. La Lega sta prendendo i voti di Forza Italia e per questo assistiamo a continui cambi di partito. Siamo contro queste politiche, quindi l’appello e’ a incontrarsi come le sardine a Bologna e qui, ancora più forte, per rivendicare l’attenzione che il Sud si merita. E’ arrivato il momento di rimboccarsi le maniche e agire, perché non ne possiamo più di dover abbassare la testa sentendoci dire “la penisola e’ fascista”.

Leggi anche: L’indagine della procura militare sulla casa di Elisabetta Trenta