Pochi minuti prima, il Senato aveva approvato la cosiddetta “tagliola” che ha bloccato (e forse affossato definitivamente) il disegno di legge per combattere l’omotransfobia, la misoginia e l’abilismo. Poi quel collegamento in radio, nel corso della trasmissione “Un Giorno da Pecora” che, spesso e volentieri, l’ha ospitata. Ma la telefonata si è chiusa nel giro di pochi secondi, tra le lacrime della senatrice del Partito Democratico Valeria Fedeli, dispiaciuta per l’esito nefasto arrivato dall’Aula di Palazzo Madama pochi istanti prima.
#DDLZan “Sono molto triste, purtroppo non è passato”
Così la senatrice @valeriafedeli a @1giornodapecora subito dopo la conclusione della votazione.
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I due conduttori, Geppi Cucciari e Giorgio Lauro, hanno telefonato in diretta a Valeria Fedeli. La senatrice del Pd ha risposto, ma si è limitata a pronunciare pochissime parole: ” Buongiorno, però sono molto triste perché purtroppo non è passato”. Allora il conduttore prova a fare chiarezza chiedendo: “È passata la tagliola?”. E la senatrice del Partito Democratico chiede scusa, tra le lacrime, e chiude la telefonata.
Una reazione che sembra rappresentare il vero epilogo di questa battaglia sul ddl Zan che, viste le risultanze emerse oggi dall’Aula del Senato, è diventata da caposaldo della discussione politico-sociale del Paese a una lotta contro i mulini a vento della politica italiana. Una delusione visibile e udibile dalle poche parole pronunciate dall’ex Ministra dell’Istruzione che non ha trovato la forza di commentare ulteriormente quanto accaduto oggi a Palazzo madama, con i suoi pensieri racchiusi in quelle lacrime prima di “buttare giù la cornetta”.
Poco dopo, però, la senatrice del PD ha analizzato quanto successo in Aula parlando ad AdnKronos: “Sono sconvolta. Ovviamente non credo che fosse previsto questo andare a un voto al buio. Mi si diceva sempre che i numeri c’erano, lo ha fatto anche il segretario Letta. Sono dispiaciuta e arrabbiata. Il ddl Zan è finito? Per adesso sì e la mia prima reazione in aula sono state le lacrime. Sul futuro dello ddl Zan dovremo decidere come e su che base”.
(Foto IPP/Bianchi-LoDebole)