La storia di Serena Grandi candidata con Borgonzoni in Emilia Romagna

Categorie: Fatti, Politica

Soltanto un paio di giorni fa è arrivata la notizia della sua citazione in tribunale da parte di un resort di lusso perché, secondo gli accusatori, non avrebbe pagato il conto. La vicenda della cocaina nel 2003

Serena Grandi possibile candidata nella lista civica di Lucia Borgonzoni alle prossime Regionali in Emilia Romagna. È stata la stessa leghista a confermare l’ipotesi: “Ci stiamo guardando, ma può essere che si chiuda su di lei a Bologna”, ha spiegato mentre i sondaggi raccontano di un testa a testa tra lui e Borgonzoni. La lista, ha proseguito, “l’abbiamo voluta lasciare realmente civica e non un ricettacolo di ciò che sarebbe rimasto fuori da altre liste”. Nelle scorse settimane, la Grandi, che abita a Rimini, aveva pubblicamente espresso il proprio sostegno alla Borgonzoni: “Voterò per lei: noi donne siamo fortissime, sappiamo come fare. C’è un sacco di delinquenza e allora ho pensato a Salvini, e a ritrovare la nostra identità che non abbiamo più”.



La storia di Serena Grandi candidata con Borgonzoni in Emilia Romagna

Lei conferma tutto oggi in una dichiarazione rilasciata a Repubblica Bologna:  «Sono convinta di poter dare una mano a Lucia – dice l’attrice, nata a Bologna nel 1958 con il cognome Faggioli -, non è la prima volta che mi schiero in politica, mi candidai già vent’anni fa con Alessandra Mussolini, dopo aver scritto il libro “L’amante del federale”. Borgonzoni mi convince, credo che le donne siano fortissime e d’ora in poi possiamo fare più degli uomini. Questo vale specialmente per le romagnole». La Grandi si troverà nella lista “Borgonzoni presidente” della circoscrizione di Bologna, insieme al figlio di Giacomo Bulgarelli, Stefano, al consigliere comunale Giulio Venturi e all’ingegnere dell’Anas Barbara Lodi. E pensare che soltanto un paio di giorni fa è arrivata la notizia della sua citazione in tribunale da parte di un resort di lusso perché, secondo gli accusatori, non avrebbe pagato il conto. I fatti risalgono al 25 giugno 2018. Quella sera l’attrice si fermo nell’Aretino ma l’indomani, stando all’accusa, se ne sarebbe andata lasciando da saldare un conto. L’udienza è stata rinviata al 25 giugno 2020, data in cui è attesa la sentenza. L’amministratrice della società che gestisce il resort si è costituita parte civile.



Nel 2003 la Grandi finì agli arresti domiciliari per spaccio di cocaina, poi fu risarcita con 60mila euro per ingiusta detenzione. Un’inchiesta condotta dalla Procura di Roma e che portò a decine di arresti. “Colpa delle chiacchiere e della pacche sulle spalle”, ha ricordato qualche tempo fa l’attrice romagnola, puntando il dito sui “finti amici e l’indole bonaria dei romani. Mi hanno messa in mezzo”. “A che ora sono arrivate le forze dell’ordine per comunicarle il suo coinvolgimento nell’inchiesta?”, gli hanno chiesto qualche tempo dopo. “All’alba – racconta l’attrice de La Grande Bellezza -, me li sono trovati in borghese in camera da letto e gli ho dato le chiavi della cassaforte dove c’erano i gioielli, dicendogli di non farmi del male. Credevo fossero banditi – aggiunge Serena Grandi – invece erano poliziotti in cerca di droga”. “Ha cocaina in casa?”, chiedono. “No, ma se volete ho dei bei tortellini dalla Romagna”, rispose lei.

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