La Spagna al voto e gli ultimi sondaggi

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Sánchez ha scelto di rischiare la poltrona con queste elezioni anticipate per non chiedere voti a catalani e baschi che servivano a completare la maggioranza di sinistra con Podemos. Rischia però di trovarsi con un Parlamento ancora più ferocemente «spagnolista»

Oggi la Spagna va al voto per la quarta volta in quattro anni dopo il fallimento dell’ultima legislatura a causa dell’incapacità di trovare un accordo tra Partito Socialista e Podemos e anche dopo il voto europeo che aveva consacrato la leadership di Sanchez. Spiega il Corriere:



I numeri dati dai sondaggi (cioè la scelta degli elettori) sembrano non poter aiutare. Il Psoe è dato sotto il 30%, il Pp sopra il 20, Vox attorno al 13, tutti gli altri sotto. Troppa frammentazione e nessuna idea comune. Il risultato sono le uova lanciate ieri a Barcellona da centinaia di ragazzi incappucciati contro la polizia schierata in difesa dei seggi elettorali e dei palazzi più simbolici. Tutti gli agenti catalani sono mobilitati per proteggere il voto e in aiuto sono arrivati oltre duemila poliziotti dal resto del Paese. Invece di discutere al Congresso, si mostrano i muscoli. Da lunedì gli indipendentisti annunciano tre giorni di caos generale. Gli unionisti sono pronti a rispondere con la loro nuova rappresentanza al Congresso. E sarà ancora muro contro muro.

Le ultime tornate elettorali in Spagna (Corriere della Sera, 10 novembre 2019)

La strada del leader socialista è stretta:



Sánchez ha scelto di rischiare la poltrona con queste elezioni anticipate per non chiedere voti a catalani e baschi che servivano a completare la maggioranza di sinistra con Podemos. Non voleva essere ricattabile sull’amnistia per gli indipendentisti catalani condannati o sul referendum di autodeterminazione. Rischia però di trovarsi con un Parlamento ancora più ferocemente «spagnolista» pronto a dargli del traditore al minimo cedimento verso Barcellona. Punta a un monocolore socialista con l’astensione di Pp e Ciudadanos, ma sarebbe solo un modo per rimandare la soluzione del problema.

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