Il governo della discontinuità presieduto da Giuseppe Conte si è insediato da quasi due mesi. Ma sul fronte dell’immigrazione non è cambiato praticamente nulla. I Decreti Sicurezza sono ancora lì, oggi al Parlamento Europeo il M5S si è astenuto – consentendo così di affossarla – su una risoluzione che ribadiva che i porti sono aperti. E soprattutto alle imbarcazioni delle ONG che salvano vite umane nel Mediterraneo viene riservato il medesimo trattamento di quando al Viminale c’era Salvini. O meglio: le navi vengono tenute al largo, senza nemmeno il ricorso a divieti e proclami su Twitter.
Il caso di questi giorni è quello della Ocean Viking, l’imbarcazione di Sos Mediterranee e Medici Senza Frontiere che è ancora in attesa che le autorità marittime assegnino un luogo sicuro per lo sbarco delle 104 persone salvate venerdì scorso in acque SAR libiche. I migranti erano a bordo di un gommone in difficoltà, a bordo della Ocean Viking ci sono 10 donne (nove viaggiano da sole, senza il marito) e 40 minori (di cui due bimbi piccoli). Il 30% dei minori è “non accompagnato”, quindi ha diritto ad ottenere lo status di rifugiato.
La situazione è sempre la stessa: le autorità libiche hanno assegnato Tripoli come place of safety ma la ONG ha rifiutato e ha quindi fatto rotta verso nord. Italia o Malta quindi, ma nessuno per il momento ha voluto farsi carico dei migranti. Le timide aperture dell’accordo di Malta, che deve essere ancora ratificato, sembrano ormai un lontano ricordo.
Sulla Ocean Viking la situazione è sempre la stessa: precaria. Persone che hanno subito indicibili sofferenze sono costrette a rimanere in mezzo al mare mentre il tempo continua a peggiorare. Non c’è alcun motivo per continuare questa moina. Ci sono centoquattro motivi per non rimandare i migranti in Libia. Non si capisce per quale ragione il governo si stia comportando così. È per evitare di far segnare dal Viminale che sono sbarcate un centinaio di persone? È la paura che Salvini strumentalizzi quello sbarco per raccontare che il governo trasferirà tutti i migranti in un borgo umbro? La risposta non può essere questa. Altrimenti significherebbe che un partito di opposizione riesce a tenere in scacco la maggioranza e il governo senza fare nulla, anzi raccontando solo balle.
Anche perché nel frattempo non è che in Italia di migranti non ne siano arrivati. Lo certifica il bollettino del Viminale sul numero degli sbarchi: 118 arrivi il 21 ottobre, 67, il 22 e 46 oggi. E allora dove è il problema?
Il governo ha mobilitato la Diciotti (urca) per svincolare la nave ENI
AssoVentinove da 67 naufraghi che aveva al largo di Lampedusa. 21 ottobre, rotta verso Pozzallo, Diciotti passa ‘davanti’ Ocean Viking bloccata con 104 naufraghi.
Diciotti tornata (ieri) a Catania. Voilà. pic.twitter.com/uKZbn9W2OI
— Sergio Scandura (@scandura) October 23, 2019
Il problema, come sempre, è che quei 104 migranti sono stati salvati da una ONG. Perché come riferisce Sergio Scandura i 67 naufraghi tratti in salvo dal rimorchiatore Asso 29 (dell’italiana ENI) sono stati presi in carico da Nave Diciotti della Guardia Costiera, che li ha fatti sbarcare a Pozzallo. Al porto gli operatori dell’UNHCR hanno raccolto le testimonianze di torture subite dai migranti. Nell’andare in soccorso della Asso 29 la Diciotti ha incrociato la rotta della Ocean Viking, senza fermarsi. Perché? Perché mentre il MoVimento 5 Stelle si vanta di essere “ago della bilancia” in Europa in Italia la gestione dei flussi migratori e dei soccorsi la fa ancora Salvini.
In copertina: la nave Open Arms in navigazione in queste ore nel Mediterraneo centrale