La candidatura di Ivan Scalfarotto in Puglia

Corre per Italia Viva, Azione e +Europa. La candidatura di Scalfarotto, spiega oggi Repubblica, dice che si sta creando un polo di partiti “liberal democratici” e che questo polo non è detto che vada in coalizione con il Pd e il centrosinistra

Il sottosegretario agli Esteri Ivan Scalfarotto da ieri è ufficialmente il candidato governatore della Regione Puglia per Italia Viva, Azione e +Europa. La candidatura di Scalfarotto, spiega oggi Repubblica, dice che si sta creando un polo di partiti “liberal democratici” e che questo polo non è detto che vada in coalizione con il Pd e il centrosinistra.



Scalfarotto, ma così non fate il gioco degli avversari?
«La mia è una candidatura per la Puglia. Non sarebbe stato giusto costringere i pugliesi a dover scegliere tra tre populismi: quello antieuropeista della destra, quello di palazzo
impersonificato da Michele Emiliano. Quello della decrescita felice del Movimento 5 Stelle. La nostra coalizione è in campo per rappresentare il dinamismo e il talento dei pugliesi. Di quelli che sono rimasti e di chi, come me, è andato via e ora è pronto a ritornare per restituire quello che la nostra terra ci ha dato».

La Puglia, in questi anni, è stata la casa di quella “primavera pugliese” che ha conquistato l’Italia: il turismo, la cultura ma anche l’innovazione tecnologica.
«Penso ci sia una grande differenza tra i dieci anni di Nichi Vendola, che io considero un’ottima esperienza di governo. E questi cinque di Michele Emiliano. Lo stesso Emiliano non dice mai che la sua è una coalizione di centrosinistra. Perché non lo sono state le sue politiche: su Xylella, Tap, Ilva ha fatto il contrario dei nostri governi nazionali. La Puglia è una delle poche regioni che non ha ancora una legge elettorale che garantisca la parità di genere. O che non ha un assessore alla Sanità, perché tutto è nelle mani di Emiliano».



Che coalizione sarà la vostra?
«Italia Viva, +Europa e Azione sono forze politiche moderne, che hanno un’idea del Paese che si basa su fiducia e non sulla paura. Che vogliono affrontare la grande crisi con il coraggio e la speranza. Io ho una storia politica riconosciuta da tutti: diritti, internazionalizzazione, crescita sostenibile. Sono un convinto europeista. Penso che il futuro della Puglia sia nella filiera della vita, per citare Teresa Bellanova, che è l’agricoltura. E non certo nel voto di scambio: alle primarie per Emiliano ha votato un sindaco con simpatie di Forza Nuova, all’Acquedotto pugliese c’è l’ex sindaco di Forza Italia di Bari. Cosa c’entra la sinistra con tutto questo?».



Dicono: così fate campagna elettorale per la destra.
«Raffaele Fitto, la Lega sono i nostri avversari. Ma la nostra idea di buon governo non è nemmeno la politica di Emiliano o quella dei 5 Stelle».

A Roma però governate insieme.
«Primo punto: il nostro problema politico, in Puglia, si chiama Michele Emiliano e quello che rappresenta. Con un altro candidato sarebbe stato diverso. Poi: Italia Viva è il partito più piccolo della coalizione. Non mi pare che Pd e 5 Stelle vadano insieme»

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