La difesa di Mimmo Lucano potrà contare su un nuovo elemento al processo d’appello dopo la condanna in primo grado per l’ex sindaco di Riace a 13 anni e 2 mesi di reclusione per peculato, abuso d’ufficio e associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. I giudici della Corte d’Appello di Reggio Calabria hanno infatti disposto l’acquisizione di una intercettazione ambientale, una conversazione dell’ispettore della prefettura Salvatore Del Giglio, che diceva: “L’amministrazione dello Stato non vuole il racconto della realtà di Riace…oggi la mission dello Stato, lo Stato è composto…come qua da voi. C’è l’opposizione”. E ancora: “Vi doveste aspettare, perché non è improbabile, che un domani verranno la Guardia di Finanza”.
Di fatto si tratta di una riapertura dell’istruttoria. Secondo gli avvocati Giuliano Pisapia e Andrea Dacqua, che curano gli interessi di Lucano, il documento – mai entrato tra gli atti del processo – avrebbe avuto “un ruolo determinante”. L’ex primo cittadino di Riace ha commentato la notizia parlando con Adnkronos: “Sì, sono soddisfatto. Anche se non capisco molto queste procedure tecniche. Ma è tutto così assurdo, certe volte mi sembra che quando si rincorrono sogni e ideali ci sono sempre dei contrattempi. Ma io non ho perso mai la speranza, non l’ho mai persa perché, lo dico anche quando vado dove le persone mi chiamano, è qualcosa che riguarda la giustizia, i valori sociali, l’accoglienza, i valori politici, la democrazia, a prescindere dalla mia storia personale. Io penso e spero di essere assolto in appello”.
Lucano ha inoltre ribadito di non essere pentito di quanto fatto: ”Io rifarei tutto e anche se mi dicessero che affermandolo mi ricondannerebbero, per me non è un problema, condannatemi, ma non posso rinnegare ciò che ho fatto. Io questo non lo baratto, a costo di vivere tutta la mia vita dentro il carcere. Cos’è la vita senza un ideale? Io non ho paura del carcere. Anche se mi chiedo: perché dovrei finire la mia vita nel carcere? Che cosa ho fatto?”. Il suo schema di accoglienza e integrazione aveva trasformato il paese in un modello di sviluppo multietnico.