Dobbiamo avere paura dell'incendio Eco X a Pomezia?

Il sindaco di Pomezia e la ASL 6 invitano i residenti della zona a chiudere le finestre, a limitare gli spostamenti non necessari e a lavare frutta e verdura. Secondo il tossicologo del Policlinico Gemelli non sussiste alcun rischio avvelenamento. Le indagini dell'Arpa su aria, suolo e falde acquifere sono in corso.

Questa mattina è divampato un incendio all’interno del deposito di plastica della Eco X a Pomezia. Le fiamme si sono sprigionate all’interno di un deposito di plastiche, carta e altri materiali riciclati. La grande nube di fumo nero che si è innalzata dalla Eco X è visibile da una grande distanza e ha comprensibilmente destato molta preoccupazione nei cittadini.



Cosa devono fare i cittadini di Pomezia e dei comuni limitrofi

Secondo il tossicologo Paolo Soave, del Centro antiveleni del Policlinico Gemelli di Roma non sussiste nessun rischio di avvelenamento da fumi. Possono però presentarsi eventuali problemi di irritazione delle vie respiratorie se si dovesse sostare nelle vicinanze del rogo per un tempo prolungato. In base alle notizie infatti sarebbe andato in fumo un deposito che conteneva materiali in plastica, carta e ferro. Secondo Soave per questo genere di materiali “non sussiste un rischio di avvelenamento”. Esiste però il rischio che “possano verificarsi delle intossicazioni da fumo con problemi alle vie respiratorie, come tosse e asma soprattutto per i bambini e gli anziani. Ciò perchè il contatto del fumo con le prime vie respiratorie ha un effetto irritante”.

Il consiglio del tossicologo è sulla stessa linea delle indicazioni della Regione Lazio ai cittadini residenti della zona. Oltre a tenersi a distanza di sicurezza dal rogo la popolazione è invitata a tenere cautelativamente chiuse le finestre, a limitare gli spostamenti non indispensabili e a lavare accuratamente frutta e verdura di propria produzione. Sempre in via cautelativa le scuole della zona sono state chiuse. Si tratta della scuola materna ed elementare di Castagnetta e della scuola materna ed elementare di Santa Procula.

Il sindaco di Pomezia Fabio Fucci ha emanato un’ordinanza che dispone l’allontanamento temporaneo di tutti coloro che risiedono entro i 100 metri dal luogo dell’incendio e ribadisce la necessità di adottare le misure di cautela prescritte dall’ASL 6. Al momento i tecnici dell’ARPA sono alla Eco X e stanno installando gli strumenti di misurazione. Anche i comuni di Nettuno e Velletri hanno emanato ordinanze simili mentre il comune di Anzio rende noto che la nube tossica è in fase di dissolvenza e non dovrebbe coinvolgere il territorio comunale ma invita i cittadini alla cautela.

Le cause dell’incendio alla Eco X

I Carabinieri della Compagnia di Pomezia stanno ancora indagato sulle cause del rogo, al momento si ipotizza un incendio colposo o accidentale. Le fiamme, stando alla ricostruzione fornita da alcuni dipendenti, sarebbero divampate da un ammasso di rifiuti accantonati tra un capannone e l’altro. Questo confermerebbe quanto detto anche da diversi abitanti della zona che hanno raccontato di aver visto “cumuli di rifiuti” (dei quali non è nota la natura) ammassati nel piazzale.

Sabino D’Agnelli, un residente che abita a poche centinaia di Metri dalla Eco X, ha raccontato di aver sentito un forte boato questa mattina. All’Ansa D’Agnelli ha detto che non è la prima volta che un deposito del proprietario della Eco X va a fuoco: «dieci anni fa lo stesso proprietario aveva un altro deposito e anche quello andò a fuoco. L’idea che ci siamo fatti è che le fiamme sono partite dall’esterno, dove da anni venivano accumulate ogni genere di rifiuti, dai pneumatici alla plastica. Di sicuro sostanze inquinanti, visto che il vicino torrente ogni giorno ha un colore diverso».



C’erano rifiuti pericolosi alla Eco X?

La Eco X ha l’autorizzazione da parte di Regione Lazio allo stoccaggio di rifiuti pericolosi e non, ma al momento non si sa quali fossero i rifiuti stoccati nel deposito né se siano stati interessati dal rogo. La procura di Velletri ha aperto un’inchiesta sul rogo divampato in un deposito di plastica a Pomezia e procede per incendio colposo. Il procuratore Francesco Prete ha affidato gli accertamenti al sostituto Luigi Paoletti ed il primo atto è stato quello di affidare all’Arpa l’incarico di monitorare l’aria, il suolo, il sottosuolo oltre alle falde acquifereNel dicembre 2016 il Comitato di quartiere Castagnetta – Cinque Poderi ha scritto una lettera al sindaco per manifestare la propria preoccupazione sulle modalità di stoccaggio dei rifiuti.

Riguardo alla situazione sanitaria fino ad ora l’Ares 118 “è intervenuta solamente per portare soccorso a due vigili del fuoco, il primo a causa di un lieve malore e l’altro per una leggera distorsione al piede”. Lo comunica in una nota la Regione Lazio in merito all’incendio di Pomezia. La Regione precisa che è stato inoltre allertato l’Istituto zooprofilattico Lazio-Toscana per monitorare gli allevamenti presenti in zona.
 
Foto di copertina credits Francesco Ranucci via Facebook.com