Il Sole 24 Ore spiega oggi che la relazione tecnica della legge di bilancio quantifica la riduzione del piano Impresa 4.0. La platea degli investimenti agevolabili con l’iperammortamento fiscale scende di 2 miliardi (da 12 a 10) e, considerando solo il primo anno di effetto finanziario, la spesa per lo Stato cala a 368 milioni dai 903 stimati nella relazione tecnica della manovra di un anno fa. Per il credito di imposta per la ricerca e sviluppo, invece, il taglio è di 300 milioni.
Il credito di imposta per gli investimenti in ricerca e sviluppo si chiuderà nel 2020, non è infatti passata la proroga al 2021. E viene profondamente cambiato. L’aliquota di agevolazione resta al 50% solo per alcune tipologie di spese (ad esempio lavoro subordinato), per altre scende al 25% (lavoro autonomo). Inoltre, viene dimezzato il beneficio massimo per singola impresa, da 20 a 10 milioni. Il doppio intervento vale, secondo la relazione tecnica, una riduzione di 300 milioni in termini di effetti finanziari. E questo, nonostante l’inclusione tra le spese agevolabili di materiali e forniture per prototipi e impianti pilota. Inoltre, per evitare abusi, c’è una stretta retroattiva (dal 2018) sui controlli e gli obblighi di rendicontazione.