Il capolavoro di Roberto Mancini, l’uomo che ha restituito la Nazionale agli italiani

Categorie: Attualità, Sport

Roberto Mancini è artefice numero uno di questo miracolo calcistico chiamato Italia. Senza nessun dubbio, oltre gli undici in campo c'è la mano di un grande commissario tecnico

Continueremo a parlare del capolavoro di Roberto Mancini: ha preso una nazionale italiana non qualificata ai mondiali, e l’ha portata ad essere campione d’Eruopa.



E’ stato l’europeo del nostro commissario tecnico. Agli allenatori sono spesso riconosciuti meriti ambivalenti. Qualche volta sono responsabili di tutti i mali che riguardano gli undici in campo, altre volte sono l’unica ragione per cui una squadra vince. Mancini ha avuto l’importanza dal primo giorno di essere a metà del guado. Uomo equilibrato ed appassionato, tecnico esperto e vincente. Il suo merito è stato quello di destinare interamente la sua idea di calcio a quelle che erano le caratteristiche della nazionale, e non viceversa costringere la nazionale ad adattarsi alle sue idee di calcio. E’ nata così la più bella Italia di questo decennio. E forse, perchè no, di questo millennio.

Il grande merito di Mancini è stato quello di costruire un gruppo solido, abituato a giocare un calcio moderno che ha reso oltre le aspettative perché capace di valorizzare il collettivo. Non abbiamo ne Vieri ne Pirlo, dietro la punta non ci sono Totti o Del Piero. Però ci sono i ragazzi azzurri. Molti di loro non sono affermati campioni come quelli del 2006 o del 2002, ma sono il futuro. E sono quei giocatori che ad ottenere quel blasone possono ambire. Rileggendo la formazione ad inizio europeo, non avremmo davvero scommesso molto su nessuno dei giocatori  in campo. Donnarumma è arrivato a questo Europeo come uno dei portieri più forti del torneo ma senza contratto e con le solite voci sul suo futuro che lo accompagnano da sempre. Toloi è stato naturalizzato pochi mesi fa. Immobile non è stato autore della sua miglior stagione. E come loro altri sono ottimi calciatori, ma nessun campione.



Il capolavoro di Roberto Mancini, l’uomo che ha restituito la Nazionale agli italiani: mai un 4-3-3 così bello

Ecco allora il capolavoro del Mancio. Un 4-3-3 che in nazionale non si era mai visto così bello. Costruito intorno ad una difesa solida, la batteria dei centrali ad esclusione di Bastoni è la stessa che non si era qualificata contro la Svezia. I terzini lavoratori, a cui è stato aggiunto il brio di un Leonardo Spinazzola indomabile finchè il tendine d’Achille non lo ha tradito. A centrocampo c’è la fotografia del risorgimento calcistico italiano: una squadra che tiene in panchina Locatelli nonostante in Italia siano rimasti Pellegrini e Sensi. In campo ci sono sempre Verratti, Barella e Jorginho, prima della finale candidato di prepotenza al pallone d’oro. In attacco il commissario tecnico non ha finalizzatori dai grandi numeri? Ecco allora che i numeri si costruiscono insieme: Insigne, Immobile, Berardi, Chiesa, Belotti e Bernardeschi, ci sono loro. A chi chiede compulsivamente quale sia il nostro top player, noi abbiamo già risposto: guardate in panchina, è quello in piedi che da indicazioni.