Lo show indegno del dentista con il braccio in silicone da Giletti: fa la vittima e dice che era una protesta (e si è pure vaccinato) | VIDEO

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La paradossale pantomima, con tanto di avvocato al suo fianco, negli studi di Non è L'Arena

Tutto come previsto. Mercoledì sera, negli studi di La7, è andato in scena lo show di Guido Russo, il dentista salito agli “onori” della cronaca per essersi presentato presso un centro vaccinale di Biella con un braccio in silicone per evitare di ricevere realmente la dose di vaccino. E dagli studi di “Non è L’Arena”, la trasmissione condotta da Massimo Giletti, il medico è tornato a fare la vittima “del sistema mediatico”. Ma, alla fine, è arrivata anche un’altra verità che mostra quanto sia labile il confine tra una vera protesta e la voglia di ottenere le luci della ribalta: il giorno dopo, infatti, si è vaccinato.



Guido Russo, il dentista del braccio in silicone alla fine si è vaccinato

“Mi sono vaccinato, certo che mi sono vaccinato”, ha risposto Guido Russo a Giletti che gli aveva detto, pochi istanti prima, di aver avuto questa notizia. Poi il dentista ha proseguito con la solita tiritera classica delle proteste: “Ho dovuto vaccinarmi, ho dovuto piegarmi al sistema che obbliga i sanitari a vaccinarsi. Mi sono vaccinato esattamente il giorno dopo del braccio finto”. E il medico non era solo in studio: al suo fianco c’era anche il suo avvocato. Insomma, più che Non è L’Arena sembrava di assistere a una puntata di Forum.



E dopo le parole del legale – che ha provato a minimizzare i fatti spiegando come il suo assistito avesse ricevuto la sua dose anti-Covid prima delle polemiche e delle indagini – Guido Russo riparte alla carica: “Peccato che non l’ho portato, sennò si capiva subito che non era volontà mia rubare il Green Pass. Era una cosa…”. Puntini di sospensione che, in seguito, vengono riempiti con la parola “provocazione”.

Perché, alla fine, cercava le luci della ribalta che ha avuto (anche attraverso la sua ospitata a Non è L’Arena di ieri sera): “Non sono riuscito a suscitare quell’audience che volevo in quel momento, in quel punto, in quel luogo. Non sono riuscito e poi ho realizzato di non avercela fatta e di non essere un buon attore. Ero triste e ho fatto quel vaccino perché devo lavorare. L’ho fatto perché lo Stato mi impone di farlo e il giorno dopo sono andato a farlo”. E qualche giorno dopo è finito negli studi di La7.



(foto da da Non è L’Arena, La7)