Il grande ritorno del CNEL (con la carica dei nuovi consiglieri)

Pronte le 48 nomine: ricomposto il plenum, si aspetta la ratifica della presidenza del consiglio. Ma oggi i consiglieri sono senza stipendio

È un ritorno quantomeno inaspettato quello del Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL), organo costituzionale dalla non sempre conclamata utilità che negli anni della prima Repubblica costituiva un po’ il cimitero degli elefanti dove nominare chi doveva essere rimosso e garantirgli così la possibilità di mettere insieme con relativa facilità il pranzo con la cena fornendogli anche l’illusione di essere ancora utile alla patria. Insieme alle province, il CNEL è diventato negli anni il simbolo dell’ente inutile da abolire, ma la sua natura di organo costituzionale l’ha sempre messo al riparo dalle grinfie dei razionalizzatori a causa della non semplice procedura necessaria per la sua cancellazione. Oggi però si fa un passetto ulteriore: si va verso il rinnovo dei consiglieri. Racconta il Messaggero:



Si rimette in piedi il parlamentino del Cnel, il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro che doveva essere abolito con il referendum del 6 dicembre 2016 e che fu salvato dal 60% di“no”. Il Cnel, che è un organo Costituzionale alla stregua delle Camere, del Quirinale e della Corte Costituzionale, ha già da mesi un nuovo presidente nella persona del giuslavorista ed ex ministro Tiziano Treu, e ora dovrebbe ottenere il via libera dal prossimo Consiglio dei ministri, forse mercoledì, alla nomina dei 48 consiglieri indicati dai sindacati e dalle associazioni dei datori di lavoro.

Si dovrebbe trattare di 7 rappresentanti della Cgil, di 6 di Confindustria e Cisl, 3 della Uil più quelli di una lunghissima lista di organizzazioni d’ogni genere con un solo candidato. Tutti assieme costoro ricostituiranno l’ assemblea del Cnel scaduta ormai da anni. Bisognerà attendere ancora un po’ di tempo perché i membri del parlamentino del Cnel possan oentrare a Villa Lubin, la splendida sede del Consiglio nel cuore di Roma.



La procedura prevede che le nomine passino per il consiglio dei Ministri ma che poi vengano controfirmate e rese definitive dalla Presidenza della Repubblica:



In realtà i 48 neo-consiglieri sono in lista d’attesa addirittura da nove mesi. In effetti già la scorsa estate le principali organizzazioni sociali avevano designato i 48 membri del Cnel sulla base della loro rappresentatività. Pareva che tutto filasse senza problemi quando, improvvisamente, sono arrivate altre proposte di nomine da associazioni di datori di lavoro che nel parlamentino del Cnel non erano mai entrate ma che sostenevano di rappresentare quote di imprese non irrilevanti.

Villa Lubin – al centro di qualche polemica per premi distribuiti a dirigenti nonostante il blocco delle attività nella fase di pre-chiusura – oggi dispone di pochi fondi residuali. Si parla di 4-5 milioni per il 2018. Anche il posto di consigliere non sembra molto attraente sul piano economico. Un tempo un consigliere del Cnel poteva contare su una indennità di 20/25mila euro l’anno. Oggi non ha nessuno stipendio. Ma la Finanziaria dell’anno scorso ha introdotto la possibilità – prima vietata – di ottenere il rimborso delle spese di trasporto e di vitto per i consiglieri che non abitano aRoma purché presenti alle sessioni del parlamentino.

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