Il governo ottiene la fiducia al Senato sul dl Aiuti (ma senza il voto del Movimento 5 Stelle)

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Il Senato ha dato il via libera al dl Aiuti: con 172 favorevoli passa la fiducia al governo, nonostante il mancato appoggio del Movimento 5 Stelle

Tutto come previsto: i senatori del Movimento 5 Stelle non hanno votato la fiducia al governo sul dl Aiuti, come annunciato ieri sera dal presidente pentastellato Giuseppe Conte dopo una lunga giornata di incontri e trattative con i suoi parlamentari. Come per qualche giorno fa alla Camera, quindi, i grillini fanno mancare il loro sostegno all’esecutivo in contrasto con la norma che favorisce la costruzione di un termovalorizzatore a Roma, inclusa nel testo da approvare. L’aula di Palazzo Madama ha comunque dato il via libera al provvedimento con 172 favorevoli. A nulla è valso il tentativo in extremis fatto dal ministro dei Rapporti con il Parlamento Federico D’Incà, che questa mattina ha convocato i capigruppo dei vari partiti e gruppi parlamentari per sondare la possibilità di una cancellazione di quanto in programma oggi.



Il governo ottiene la fiducia al Senato sul dl Aiuti (ma senza il voto del Movimento 5 Stelle)

Nella dichiarazione di voto la capogruppo pentastellata Mariolina Castellone aveva spiegato in un discorso accolto dagli scroscianti applausi dei suoi: “Non partecipiamo al voto a questo provvedimento perché non ne condividiamo né parte del merito né il metodo, ma questa nostra posizione si sottrae alla logica della fiducia al Governo e dire che si indebolisce l’azione del Governo quando si sta cercando di indicare con chiarezza la linea politica è falso. Chi vuole confondere i piani lo fa per strumentalizzare la situazione e dare a noi la colpa del momento di sofferenza che il Paese sta vivendo”. L’Aventino in salsa grillina apre però di fatto una crisi di governo: il premier Mario Draghi salirà nuovamente al Colle – come aveva fatto dopo il voto alla Camera – per riferire al presidente della Repubblica Sergio Mattarella dei nuovi scenari parlamentari. La Lega ha fatto sapere che chiederà elezioni anticipate, così come insiste da tempo Fratelli d’Italia.