Gli ordini delle macchine utensili in rosso: cosa significa per l’economia italiana e globale

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Il segnale inquietante per l'economia italiana e globale: il crollo degli ordinativi rappresenta un crollo degli investimenti

Gli ordini di robot tra ottobre e dicembre cedono il 16%, quinto periodo consecutivo caratterizzato dal segno meno (18% il bilancio dell’intero 2019). La frenata riguarda sia il mercato domestico (-21,2%) che quello oltreconfine, giù del 13,8%. Gli ordini nazionali, se parametrati al passato recente, restano comunque su livelli assoluti elevati, quasi il doppio (l’indice è 172) rispetto al 2015. Mentre oltreconfine sono in calo.  «La situazione è decisamente complessa – spiega al Sole 24 Ore di oggi il presidente dell’associazione di categoria Ucimu-Sistemi per produrre Massimo Carboniero – poiché vi sono differenti fattori che contribuiscono a rendere incerto lo scenario. Dalla generale instabilità economica e politica di numerose aree del mondo alla conclamata difficoltà della locomotiva tedesca che fatica a ripartire appesantita dal grande interrogativo rappresentato dallo sviluppo in chiave elettrica dell’automotive. Dalle sanzioni che interessano importanti mercati di sbocco, primi fra tutti Russia e Iran, al rallentamento della Cina, all’atteggiamento protezionistico di alcuni importanti paesi come gli Stati Uniti».



Gli ordinativi delle macchine utensili in rosso (Il Sole 24 Ore, 30 gennaio 2020)

Ma soprattutto a essere inquietante è il segnale per l’economia italiana e globale. Il crollo degli ordinativi di macchine utensili rappresenta un crollo degli investimenti privati a livello globale: se in Italia l’incremento delle vendite degli anni precedenti rappresentava un segnale del tentativo di rinnovare un parco macchine vetusto per riprendere la produzione, a livello estero significa che le locomotive della crescita stanno tirando il freno a mano. E quando rallentano loro, gli altri vanno a sbattere. E tra gli altri c’è anche l’Italia.

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