Giuseppe Conte ricorda Soumayla Sacko

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Siccome taluni fanno lavori che gli italiani non vogliono più fare, è il presidente del Consiglio Giuseppe Conte a ricordare l’omicidio del sindacalista Soumayla Sacko al posto del ministro dell’Interno responsabile dell’ordine pubblico Matteo Salvini e del ministro del Lavoro Luigi Di Maio. “Non siamo affatto insensibili – dice Conte anche se nessuno lo ha accusato di esserlo, ma si vede che la coda di paglia funziona anche in conto terzi – Una riflessione merita la vicenda tragica e inquietante occorsa qualche giorno or sono. Sacko Soumayla è stato ucciso con un colpo di fucile: era uno tra i mille braccianti, con regolare permesso di soggiorno, che tutti i giorni in questo paese si recano al lavoro in condizioni che si collocano al di sotto della soglia della dignità. A lui e ai suoi familiari va il nostro commosso pensiero. Ma questo non basta”.



E prosegue: “La politica deve farsi carico del dramma di queste persone e costruire percorsi di legalità”, dice il presidente del Consiglio forse dimenticando che Soumayla Sacko era in regola in Italia ed era provvisto di permesso di soggiorno.



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