C’è anche la deputata del M5S Giulia Di Vita tra gli indagati della Procura di Palermo nell’ambito dell’inchiesta sulle firme false. Oltre alla parlamentare sono stati iscritti anche il marito della deputata Claudia Mannino, Pietro Salvino, e un’altra persona di cui non si conosce il nome. Salgono così a 13 gli indagati. Ieri Samantha Busalacchi era al corteo per il no al referendum organizzato a Palermo dal gruppo di Riccardo Nuti. Che è nel frattempo appena arrivato in procura per l’interrogatorio EDIT: Nuti lascia la procura dopo un quarto d’ora, anche lui si è avvalso della facoltà di non rispondere. La stessa Di Vita ha confermato su Twitter l’indagine:
Intanto oggi Claudia Mannino si è avvalsa della facoltà di non rispondere davanti ai Pm che l’avevano convocata per l’interrogatorio. La deputata Mannino ha chiesto ai carabinieri, infastidita, di impedire che gli venissero scattate fotografie e di cancellare quelle già fatte, forse in omaggio alla trasparenza, valore fondante del M5S La parlamentare si è anche rifiutata di rilasciare il saggio grafico richiesto dai magistrati. Stessa scelta ha fatto il marito, Pietro Salvino, attivista del movimento recentemente indagato. Salgono a tre gli indagati che non hanno risposto ai magistrati. Finora si è sottoposta a interrogatorio solo l’attivista Vita Alice Pantaleone. La deputata pentastellata, accompagnata dal marito e dall’avvocato Antonina Pipitone, al suo arrivo è entrata nella stanza del procuratore aggiunto Bernardo Petralia. Al termine, Mannino, raggiunta dai cronisti prima di andare via, si è detta “serena”. In tutto il colloquio è durato una decina di minuti. La strategia di non rispondere ai magistrati potrebbe essere funzionale all’attendere la prescrizione del reato, che arriva nel 2017.
Il deputato regionale Giorgio Ciaccio, interrogato dai Pm di Palermo, ha intanto raccontato ai magistrati tutti i particolari della vicenda firme false alla lista grillina delle comunali del 2012. Ciaccio, che si era autosospeso dal movimento, ha confermato il racconto della collega dell’Ars Claudia La Rocca, che si era auto accusata e aveva fatto il nome degli altri grillini coinvolti. Pure lei si è autosospesa. Ciaccio sarebbe stato interrogato subito dopo essersi autosospeso alcuni giorni fa. Indagato è anche Riccardo Ricciardi, marito della deputata nazionale Loredana Lupo, sentita nei giorni scorsi, però, come persona informata sui fatti. Ricciardi è coinvolto nel caso perché avrebbe materialmente portato in tribunale le firme raccolte.
Saranno sentiti, sempre oggi, anche Francesco Menallo, ex attivista del M5S, e il cancelliere del Tribunale, Giovanni Scarpello, che ha attestato falsamente l’originalità delle sottoscrizioni. In seguito verrà anche sentito il deputato all’Ars Giorgio Ciaccio, che per ora ha problemi di salute. Mentre la deputata Claudia La Rocca, che si è autosospesa come Ciaccio, è già stata interrogata come anche Stefano Paradiso e Giuseppe Ippolito che hanno collaborato con i pm e raccontato la vicenda, sono già stati interrogati. I tre, durante l’interrogatorio, hanno dato indicazioni importanti ai magistrati che coordinano l’inchiesta. Intanto si attende la decisione sull’autosospensione dei deputati Riccardo Nuti e Claudia Mannino, che sono ancora nel M5S, nonostante l’invito formale fatto dal leader Beppe Grillo, sul blog. Una decisione potrebbe essere presa in tal senso dai tre nuovi probiviri eletti ieri, Riccardo Fraccaro, Paola Carinelli e Nunzia Catalfo.