Giancarlo Cancelleri, Antonello Montante e lo strano concetto di verità del M5S

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Un piccolo episodio che racchiude tutto il MoVimento 5 Stelle. Antonello Montante, ex leader di Confindustria Sicilia, ai domiciliari per associazione per delinquere e corruzione, durante l’interrogatorio di garanzia davanti al GIP di Caltanissetta riportato dal quotidiano La Sicilia ha respinto, com’era prevedibile, le accuse nei suoi confronti e ha detto di essere vittima di un complotto di mafia e massoneria (e fin qui nulla di nuovo). Montante ha anche parlato di due politici, estranei all’inchiesta, e il Gip glielo contesta: il sindaco “Leoluca Orlando” al quale, ha sostenuto, “avrebbe dato una volta soldi per finanziarlo”, e il leader del M5S alla Regione, Giancarlo Cancelleri, che, fa mettere a verbale Montante, gli “chiese un sostegno per un imprenditore che stava per fallire, ma per il quale non è stato possibile intervenire ipotizzando una vessazione della banca”.



Ora, attenzione. L’agenzia di stampa ANSA ha sentito Cancelleri per chiedergli la sua versione dei fatti e la risposta del capogruppo M5S in Sicilia è stata questa: “Antonello Montante dice il falso e per questo lo querelerò per diffamazione, anche se credo che questo sarà l’ultimo dei suoi problemi di fronte a quelli giudiziari che sta affrontando”. “Io, col titolare di un’impresa per cui avevo lavorato e che aveva problemi di accesso al credito nonostante numerosi appalti in corso non abbiamo incontrato Antonello Montante, ma quello che rappresentava: il presidente della Camera di commercio di Caltanissetta. L’incontro con la Camera di Commercio era di dominio pubblico visto che interessai l’allora assessore regionale Vancheri che doveva essere presente all’incontro e il Presidente della III Commissione, Marziano. Fra l’altro l’appuntamento fu preso tramite la segreteria della Camera di commercio e al termine diramai anche un comunicato alla stampa. Gli abbiamo chiesto se potesse intervenire, magari con una nota ufficiale all’Abi, per illustrare l’accaduto e chiedere, come Camera di Commercio, di sbloccare la situazione, ma lui ci ha parlato di un fondo della Camera di commercio che si poteva utilizzare per agire in Tribunale ipotizzando una vessazione della banca. Una iniziativa alla quale non ho creduto. Infatti, uscendo alla Camera di commercio, dopo l’incontro, ho detto al mio ex datore di lavoro ‘guarda che questo ci sta prendendo in giro…'”. Ora, come i più acuti di voi avranno notato, la storia è questa: Montante dice di aver incontrato Cancelleri; Cancelleri dice che Montante dice il falso e poi conferma di aver incontrato Montante. Non è meraviglioso tutto questo?



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