E Gentiloni si arrabbia con Delrio

Intorno all’ora di pranzo scompare Gentiloni. “Dov’è Paolo ?”, si chiedono i deputati dem. L’ex premier avrebbe dovuto tenere la dichiarazione di voto finale. Ma...

Mentre Matteo Renzi profetizza la caduta del governo Lega-M5S prima delle elezioni europee, il Partito Democratico è protagonista di una piccola lite interna che però dice molto sulle troppe e diverse strategie interne al PD sul modo di fare opposizione:



Poi ci pensa il Pd a regalarsi l’ultimo brivido dell’anno. Intorno all’ora di pranzo scompare Gentiloni. “Dov’è Paolo ?”, si chiedono i deputati dem. L’ex premier avrebbe dovuto tenere la dichiarazione di voto finale. Ma la linea barricadera guidata da Graziano Delrio (e approvata da Renzi) lo avrebbe portato a parlare a tarda ora in un’aula semivuota, a nome di un’opposizione fantasma, vista la scelta di non partecipare al voto che ha ulteriormente spaccato il Pd. Non è un caso che al presidio di sabato Gentiloni avesse fatto una comparsata, e Nicola Zingaretti (da lui appoggiato alla segreteria) neppure quella.



Le divergenze su come organizzare l’opposizione sono sempre più evidenti, in vista delle primarie col duello tra il governatore e Maurizio Martina (appoggiato dai renziani). Così l’ex premier, di fronte alla prospettiva di un palcoscenico senza pubblico e riflettori, furibondo con Delrio, toglie il disturbo. Alla fine al suo posto parla Emanuele Fiano, protagonista delle botte di venerdì. “Non parteciperemo a questo vostro disegno, restiamo per rispetto ma non votiamo”, conclude sfatto.

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