Il professor Massimo Galli, inviso a molti per via delle sue posizioni molto prudenziali sulle riaperture, ha parlato questa mattina del caso Johnson & Johnson e dell’inevitabile rallentamento – in attesa del nuovo pronunciamento dell’Ema dopo la decisione della FDA americana di sospendere le immunizzazioni con il vaccino Janssen – che si va a unire a quanto già capitato con Astrazeneca. Non sminuisce i rischi emersi ed evidenziati su alcuni pazienti, ma sottolinea come nella linea di principio dovrebbe valere il discorso dell’indice di rischio per tutti gli eventi della nostra quotidianità.
“Qui non si tratta di terrorizzare nessuno. Gli esami diagnostici vanno fatti e i vaccini vanno fatti. Nel senso che il rapporto costi-benefici è molto favorevole ai benefici – ha detto Massimo Galli in collegamento con Agorà, su Rai3 -. Chiunque di noi, uscendo la mattina prendendo l’automobile, magari andando in autostrada, si assume determinati rischi. E rischia di più che fare il vaccino”. Poi si lascia andare a un “Santo cielo”, per rafforzare la sua (nota) posizione sulla campagna di immunizzazione necessaria per poter mettere un freno a questa pandemia e – di conseguenza – procedere con un allentamento delle restrizioni dovute all’emergenza sanitaria”.
“Qui non si tratta di terrorizzare nessuno, gli esami diagnostici vanno fatti e i vaccini vanno fatti. Il rapporto costi-benefici è molto favorevole ai benefici. Chiunque prenda l’auto rischia di più che fare il vaccino”.@MassimoGalli51 #agorarai pic.twitter.com/oXkdvDriZB
— Agorà (@agorarai) April 15, 2021
Poi il professore si concentra anche sulla farmacosorveglianza e sui primi dati emersi sia per Astrazeneca che per J&J: “Si deve accettare il concetto che, nell’ambito di milioni di vaccinati, possono emergere delle ‘magagne’, chiamiamole così. E queste magagne bisogna capire se sono da vaccino oppure no. E comunque, nella loro dimensione, non devono far cessare una campagna vaccinale la mancata esecuzione della quale certamente si può associare e si assocerà a molti morti Questo tipo di problematiche si sono viste soprattutto nel sesso femminile e soprattutto in una fascia d’età. in fase prudenziale escludiamo quelle fasce, perché allargando la prudenza avremo un rallentamento che ci costringerà a rallentare le aperture.