0,33%: il “successone” di Francesca Donato a Palermo

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Secondo i dati ufficiali, l'ex leghista non è riuscita nell'exploit e non è neanche riuscita a ottenere un posto in Consiglio Comunale

Arancine amare. Anzi, amarissime. Si era candidata a Palermo tentando di utilizzare come grimaldello dei consensi le sue paradossali uscite no vax (e non solo) sulla pandemia Covid. Ma i cittadini del capoluogo siciliano non hanno premiato gli sforzi biennali di Francesca Donato. La sua lista per le Amministrative (sostenuta anche da personalità come l’ex magistrato Antonio Ingroia) non è riuscita a superare la tagliola di quella soglia di sbarramento del 5% e l’europarlamentare – ex leghista – non avrà un posto nel Consiglio Comunale.



Francesca Donato è arrivata penultima alle elezioni di Palermo

I risultati dagli scrutini di Palermo sono molto vicini all’essere ufficiali, ma le dinamiche non sono destinate a cambiare. Questa mattina, poco dopo le otto, all’appello mancavano solamente 45 sezioni sulle 600 presenti in tutta la città e la lista “Rinascita Palermo” si è fermato al 3% (o poco più). Cosa vuol dire questo? Niente seggio in Consiglio Comunale, come scritto nel comma 3bis dell’articolo 4 della Legge Regionale Siciliana (regione a Statuto speciale):

“Non sono ammesse all’assegnazione dei seggi nei consigli comunali dei comuni con popolazione superiore a 15.000 abitanti, le liste che non hanno conseguito almeno il 5 per cento del totale dei voti validi espressi. Al fine della determinazione del quoziente elettorale circoscrizionale non si tiene conto dei voti riportati dalle liste non ammesse all’assegnazione dei seggi”.



Palermo, ovviamente, è sopra i 15mila abitanti e occorreva almeno il 5% dei voti a una lista per ottenere un seggio. Cosa che non è accaduta a Francesca Donato che, dunque, potrà continuare a svolgere le proprie funzioni di Europarlamentare (ma non più della Lega, visto che il Carroccio l’ha cacciata nell’ottobre dello scorso anno. E c’è di più: perché la sua lista a Palermo ha ottenuto poco più di 6mila voti (circa il 3% rispetto al totale dei voti conteggiati), ma solo 625 aventi diritto (lo 0,33%) hanno deciso di votare esclusivamente lei come futura sindaca di Palermo.