Il premier incaricato si è recato al Quirinale per riferire al Capo dello Stato e presentare la lista dei ministri. Domani alle 12 il giuramento.
Mario Draghi si è recato al Quirinale per presentare al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella una sua squadra di ministri che comporrà il suo governo (40 minuti di colloquio). Domani alle 12 ci sarà il giuramento. I due non si vedevano dal 3 febbraio, giorno in cui Capo dello Stato ha dato all’ex presidente della Banca centrale europea il mandato esplorativo, per verificare se ci fosse una maggioranza disposta a a sostenere e a far parte di un governo da lui guidato. Compito che non era riuscito al presidente della Camera Roberto Fico, che nei pochi giorni di consultazioni con i partiti dell’ex maggioranza, non era riuscito a far riconciliare il mondo dem e i 5 Stelle con il leader di Italia Viva Matteo Renzi.
La lista dei ministri
Presidente del Consiglio: Mario Draghi
Ministro della Cultura: Dario Franceschini
Ministro del Lavoro e delle politiche sociali: Andrea Orlando
Ministra della Giustizia: Marta Cartabia
Ministra dell’Interno: Luciana Lamorgese
Ministro della Transizione ecologica: Roberto Cingolani
Ministro degli Esteri: Luigi di Maio
Ministro della Salute: Roberto Speranza
Ministro della Difesa: Lorenzo Guerini
Ministro dell’Innovazione tecnologica: Vittorio Colao
Ministro dell’Economia: Daniele Franco
Ministro dell’Istruzione: Patrizio Bianchi
Ministro all’Università: Cristina Messa
MInistro dello Sviluppo Economico: Giancarlo Giorgetti
Ministro delle Infrastrutture: Enrico Giovannini
Ministro per le Politiche agricole: Stefano Patuanelli
Ministro alle Politiche giovanili: Fabiana Dadone
Ministro per i Rapporti con il Parlamento: Federico D’Incà
Ministro della Pubblica Amministrazione: Renato Brunetta
Ministro per il Sud: Mara Carfagna
Ministro alle Autonomie: Maria Stella Gelmini
Ministro alle Pari opportunità: Elena Bonetti
Ministro per la Disabilità: Erika Stefani
Ministero del Turismo: Massimo Garavaglia
Sottosegretario di Stato: Roberto Garofali
Ha impiegato quindi nove giorni il premier incaricato per verificare l’esistenza di una maggioranza disposta a sostenere un governo di “Alti profili”, un po’ tecnico e un po’ politico. In pochi giorni ha avuto l’ok da tutte le parti, con l’eccezione di Giorgia Meloni di Fratelli d’Italia. Ha lavorato dietro alle quinte per tutta la settimana, non chiedendo neanche una rosa di nomi ai leader dei partiti che ha incontrato per ben due volte. Facendo capire, così, che l’aria è cambiata, e la comunicazione politica anche. Ora ci sarà il giuramento, poi subito dopo il governo chiederà la fiducia alle Camere. E poi al lavoro.