Domenico Creazzo: il consigliere di Fratelli d’Italia arrestato per ‘ndrangheta

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Eletto nella consultazione elettorale del 26 gennaio scorso e sindaco di Sant'Eufemia d'Aspromonte, Creazzo di FdI è tra le 65 persone arrestate dalla Polizia nell'ambito dell'operazione contro la 'ndrangheta coordinata dalla Dda di Reggio Calabria

C’è anche il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Domenico Creazzo, eletto nella consultazione elettorale del 26 gennaio scorso e sindaco di Sant’Eufemia d’Aspromonte, tra le 65 persone arrestate dalla Polizia nell’ambito dell’operazione contro la ‘ndrangheta coordinata dalla Dda di Reggio Calabria. Questo è solo l’ultimo caso di arresti di esponenti di FdI per ‘ndrangheta.



Domenico Creazzo: il consigliere di Fratelli d’Italia arrestato per ‘ndrangheta

Stamane, nell’ambito dell’operazione “Eyphemos”, sono stati arrestati anche il vice sindaco di Sant’Eufemia d’Aspromonte, Cosimo Idà, il Presidente del consiglio comunale, Angelo Alati, un consigliere comunale e un dirigente. Idà sarebbe artefice – secondo gli inquirenti – di diverse affiliazioni che avevano determinato un forte attrito con le altri componenti del “locale” di ‘ndrangheta eufemiese e l’alterazione degli equilibri nei rapporti di forza tra le varie fazioni interne all’organizzazione. È accusato di essere capo, promotore ed organizzatore dell’associazione mafiosa. Alati è ritenuto il “mastro di giornata” della cosca; il responsabile dell’ufficio tecnico comunale, Domenico Luppino, è  indicato come referente della cosca in relazione agli appalti pubblici, mentre Domenico Forgione, detto “Dominique”, consigliere comunale di minoranza, avrebbe avuto il compito di monitorare gli appalti del Comune per consentire l’infiltrazione da parte delle imprese riconducibili alla cosca eufemiese.



La cosca Alvaro, secondo quanto è emerso da numerose inchieste della Dda di Reggio Calabria, controlla le attività criminali in una vasta area della provincia reggina, comprendente i comuni di Sinopoli, San Procopio, Cosoleto, Delianuova e zone limitrofe. Per 53 delle persone coinvolte è stata disposta la custodia cautelare in carcere, mentre le restanti 12 sono ai domiciliari. Sono accusate, a vario titolo, di associazione per delinquere di tipo mafioso, vari reati in materia di armi e di sostanze stupefacenti, estorsioni, favoreggiamento reale, violenza privata, violazioni in materia elettorale, reati aggravati dal ricorso al metodo mafioso e dalla finalità di aver agevolato la ‘ndrangheta, nonché di scambio elettorale politico mafioso. Il personale della Squadra mobile di Reggio Calabria e del Commissariato di Palmi, con il coordinamento del Servizio centrale operativo, coadiuvato dai Reparti Prevenzione crimine e di varie Squadre mobili del centro e del nord Italia, sta eseguendo anche numerose perquisizioni, con l’impiego di circa seicento agenti. L’operazione ha coinvolto anche l’Australia, dove è stato individuato un locale di ndrangheta dipendente direttamente dalla ‘casa-madre’ calabrese degli Alvaro.

La richiesta di arresto per il senatore di Forza Italia Marco Siclari

La Dda di Reggio Calabria ha chiesto l’autorizzazione a procedere all’arresto del senatore di Forza Italia Marco Siclari coinvolto nell’operazione della Procura distrettuale diretta da Giovanni Bombardieri contro la cosca “Alvaro” di Sinopoli. L’ipotesi di reato è scambio elettorale politico-mafioso. A mettere in contatto il parlamentare con Domenico Laurendi, esponente della cosca, sarebbe stato Giuseppe Galletta Antonio, medico ed ex consigliere provinciale di FI a Reggio Calabria. “Con l’intermediazione di Galletta – scrivono gli inquirenti – Marco Siclari accettava la promessa di procurare voti da parte del Laurendi in cambio di soddisfare gli interessi e le esigenze della associazione mafiosa. Tra i primi vantaggi ottenuti su richiesta del clan, il trasferimento di Annalisa Zoccali, parente di Natale Lupoi, cognato degli Alvaro, una dipendente delle Poste italiane, a Messina. Con l’aggravante del fatto che Marco Siclari, a seguito dell’accordo, era stato eletto nella relativa consultazione elettorale politica”. Marco Siclari è stato eletto al Senato nel collegio uninominale n.4 della Calabria con una percentuale del 39,59%, riuscendo ad ottenere a Sant’Eufemia d’Aspromonte 782 voti, pari al 46,10%, mentre nel limitrofo Comune di Sinopoli 435 voti, pari al 63,41%.



Domenico Creazzo, il consigliere regionale di Fratelli d’Italia e sindaco di Sant’Eufemia d’Aspromonte arrestato e posto ai domiciliari dalla Polizia nell’ambito dell’operazione contro la ‘Ndrangheta eseguita stamattina, denominata “Eyphemos”, “ha coltivato e realizzato – riferiscono in una nota stampa gli investigatori – il progetto di candidarsi e vincere le elezioni regionali del gennaio 2020. A tale scopo si é rivolto alla ‘Ndrangheta, ed in particolare a Domenico Laurendi, dapprima attraverso il fratello Antonino Creazzo, in grado di procacciare voti, in cambio di favori e utilità, grazie alle sue aderenze con figure apicali della cosca Alvaro e poi direttamente, al fine di sbaragliare gli avversari politici”.

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