La disoccupazione in crescita a settembre

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A partire da luglio i livelli occupazionali risultano in lieve ma costante calo, con la perdita di 60 mila occupati tra luglio e settembre

A settembre il tasso di disoccupazione torna a salire, attestandosi al 9,9%, dal 9,6% di agosto (+0,3 punti percentuali). Lo rileva l’Istat, spiegando che su base mensile le persone in cerca di lavoro sono in aumento (+3,0%, pari a +73 mila). Ma soprattutto l’istituto di statistiche fa notare che dopo la crescita dell’occupazione registrata nel primo semestre dell’anno e il picco raggiunto a giugno, Dopo la crescita dell’occupazione registrata nel primo semestre dell’anno e il picco raggiunto a giugno, a partire da luglio i livelli occupazionali risultano in lieve ma costante calo, con la perdita di 60 mila occupati tra luglio e settembre.



La disoccupazione in crescita a settembre

Anche il tasso di disoccupazione giovanile (15-24anni) sale di 1,1 punti percentuali a settembre su agosto, portandosi al 28,7%. A settembre 2019 la stima degli occupati risulta in “leggero calo”, scendendo dello 0,1%, pari a 32 mila unità in meno rispetto ad agosto. Nel dettaglio aumentano i dipendenti a termine (+30 mila) mentre diminuiscono i dipendenti a tempo indeterminato (-18 mila) sia, soprattutto, gli ‘autonomi'(-44 mila).

Occupati Gennaio 2014 – settembre 2019, valori assoluti in milioni, dati destagionalizzati

La crescita della disoccupazione riguarda entrambe le componenti di genere e coinvolge tutte le classi d’età tranne i 25-34enni. In calo invece la stima complessiva degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-0,6%, pari a -77 mila unità) per entrambe le componenti di genere. Il tasso di inattività scende al 34,3% (-0,2 punti percentuali).



Il tasso di disoccupazione – Gennaio 2014 – settembre 2019, valori percentuali, dati destagionalizzati

Nel terzo trimestre l’occupazione è sostanzialmente stabile rispetto al trimestre precedente sia nel complesso sia per genere. Nello stesso periodo aumentano sia i dipendenti permanenti (+0,2%, +27 mila) sia quelli a termine (+0,8%, +25 mila) mentre risultano in calo gli indipendenti (-1,1%, -59 mila); si registrano segnali positivi in tutte le classi di età, ad eccezione dei 35-49enni.

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