Condannato all’ergastolo De Marco per l’omicidio di Daniele De Santis ed Eleonora Manta

Categorie: Fatti

La Corte di Assise di Lecce ha condannato all'ergastolo Antonio Giovanni De Marco, che ha confessato il duplice omicidio di Lecce nei confronti della coppia di fidanzati Daniele De Santis, 33 anni, ed Eleonora Manta, 30

È stato condannato dalla Corte di Assise di Lecce alla pena dell’ergastolo, senza isolamento diurno per un anno, come era stato invece chiesto dal pubblico ministero, Antonio Giovanni De Marco, 21enne all’epoca dei fatti, imputato reo confesso del duplice efferato delitto avvenuto in un appartamento del capoluogo salentino il 21 settembre del 2020, quando furono trucidati con numerose coltellate i fidanzati Daniele De Santis, 33 anni, ed Eleonora Manta, 30. Il giovane, detenuto, non era presente in aula. Era presente la mamma di Eleonora, Rossana Carpentieri che al momento della lettura della sentenza è scoppiata in un pianto dirotto e disperato.



Condannato all’ergastolo De Marco per l’omicidio di Daniele De Santis ed Eleonora Manta

“Nessuna sentenza potrà mai colmare il vuoto che ha lasciato”, ha detto in aula il papà di Daniele De Santis dopo la lettura della sentenza. Fu ucciso insieme alla sua fidanzata Eleonora mentre si trovavano nella loro casa in via Montello, dove per un periodo di tempo aveva vissuto anche l’assassino. L’avvocato Mario Fazzini, difensore della famiglia De Santis, ha commentato: “Meglio che De Marco non sia venuto, è una persona che non si è mai pentita di nulla, non ha mai chiesto perdono, nulla. Non può esserci perdono, quello che ha fatto è inqualificabile, lo abbiamo visto tutti”. Studente di Scienze infermieristiche, aveva confessato il duplice omicidio. “Non è stato riconosciuto solo l’isolamento diurno – aggiunge il legale – la pena dell’ergastolo era scontata per come sono andati i fatti e per come è giusto che fosse. Non poteva essere diversamente. Hanno cercato di avere l’infermità mentale e non ci sono riusciti. È la giusta punizione da un punto di vista della giustizia terrena”.

Secondo il procuratore di Lecce Leonardo Leone De Castris, da parte di De Marco di fu “grandissima premeditazione” e l’assassino avrebbe “studiato un itinerario per evitare le telecamere” di sorveglianza. Il killer aveva infierito con 35 coltellate su Eleonora e 25 su Daniele, che erano morti prima dell’arrivo dei soccorsi allertati dai vicini di casa, che avevano udito urla provenire dall’appartamento e poi trovato il corpo della ragazza riversa sulle scale.