De Luca e Salvini che ha «la faccia come il fondoschiena, peraltro usurato»

Categorie: Fatti, Politica

Il governatore della Campania, senza mai nominarlo, chiama Salvini "somaro politico" e risponde sugli assembramenti per la Coppa Italia a Napoli

“Dobbiamo perdere qualche minuto per dedicare qualche nostro pensiero ad un somaro politico che ha ripreso a ragliare. Mi riferisco ad alcuni commenti fatti dopo la festa dei tifosi del Napoli, commenti che hanno portato alla luce una propensione sotterranea allo sciacallaggio, perfino al razzismo nei confronti di Napoli, la Campania e del Sud che sembra difficile da estirpare”. Comincia così il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, nel corso della diretta Facebook, a rispondere a Matteo Salvini e alle critiche sui festeggiamenti dopo la vittoria in Coppa Italia.



La risposta di De Luca al “somaro” Salvini

Salvini ieri a proposito degli assembramenti per la vittoria del Napoli in Coppa Italia aveva detto: “Mi domando dov’era il Signor De Luca, quello che voleva usare il bazooka. Siccome hanno rotto le scatole a me per la distanza e la mascherina, qui c’erano molte migliaia di persone. Son contento per loro, ed è un bel segno per Napoli, ma non possono condannare Salvini. Io lascerei più libertà”. Per De Luca, i festeggiamenti dopo la vittoria della Coppa “si sarebbero verificati nella stessa maniera in tutta Italia e in tutto il mondo. Voglio ricordare che a Torino, in occasione di una partita della Juve in Champions, ci sono stati morti e feriti in piazza. A Milano, se avesse vinto l’Inter, si sarebbe scatenata l’ira di dio. Senza nessuna vittoria ci sono stati assembramenti ai Navigli e movida scapigliata in Veneto, ma nessuno ha chiesto al presidente della Regione cosa ne pensasse”. “Tutti quelli che hanno buon senso – sottolinea il governatore – sanno che sarebbe successo dovunque, ma siccome è capitato a Napoli, il cafone (Salvini,ndr) ha ritenuto di fare dei commenti. Io credo che quel cafone politico abbia dimostrato di essere davvero tre volte somaro, non una volta sola”.



“Primo: perché, se uno organizza il 2 giugno a Roma una manifestazione in violazione di tutte le norme anti-assembramento, vuol dire che questo esponente politico ha la faccia come il suo fondo schiena, peraltro usurato. Secondo motivo: si fa un assembramento notturno e l’equino domanda al Presidente della Regione: “Che dici?”, è giusto il caso di ricordare a questo somaro che l’obbligo di far rispettare le norme nazionali riguarda il Ministero dell’Interno e il prefetto. Il Presidente della Regione non c’entra niente. Infine, se avessimo applicato gli stessi criteri di strumentalità con una regione, la Lombardia, che ha 20 volte i contagi e 40 volte i morti della Campania, avremmo scatenato una campagna di attacco e sciacallaggio senza precedenti. Ma noi, diversamente dal Neanderthal, siamo persone civili e ribadiamo la nostra solidarietà a persone che hanno sofferto situazioni inimmaginabili”.

Video da: Twitter



Leggi anche: Matteo Salvini e «’sta mascherina malefica»