Nella scena diventata ormai iconica che vede protagonisti Wojciech Bakun – sindaco di Przemyśl – Matteo Salvini e una maglia di Putin, l’elemento che manca sono le effettive parole con le quali il rappresentante cittadino si è rivolto al leader della Lega. Salvini si era recato nella cittadina a pochi chilometri al confine con l’Ucraina per “portare aiuto ai rifugiati”, come ha provato a dire balbettando mentre Bakun gli rinfacciava il suo passato filo-russo nel suo discorso ai giornalisti:
Prima di tutto vorrei dire, che la collaborazione è internazionale e collaboriamo con molte organizzazioni italiane in aiuto di accoglienza. C’è anche tanto aiuto da parte dei cittadini italiani, per i quali ho tanta stima e rispetto, e vorrei ringraziare tutti i cittadini, organizzazioni e aziende che ci sostengono.
Nonostante ciò vorrei far notare personalmente al senatore Salvini. Qui ho un regalo che vorrei dare e andare al confine insieme con il signor senatore, al centro di accoglienza per i migranti, e far vedere che cosa ha fatto, il suo amico Putin.
La persona che lei descrive come il suo amico, che cosa ha fatto veramente, a tutte queste persone, in quantità di almeno cinquanta mila al giorno che attraversa il confine.
Chiedo di andarci insieme al centro di accoglienza, e potremmo andare al confine se lei indossasse questa maglietta. La invito signor senatore “no respect for you”.
Bakun ha poi spiegato il perché della sua uscita, con un post su Facebook: “Ci sono situazioni in cui devi dire la verità dritta in faccia. Quando ho scoperto che anche il Senatore Matteo Salvini, in visita in Polonia, vuole visitare Przemy yll – ha scritto – ho pensato che fosse una buona occasione per ricordare all’ex premier italiano (qui il sindaco, fortunatamente, sbaglia. Salvini non è mai stato presidente del Consiglio) il suo sostegno alle azioni di Putin in Ucraina. Nel 2017, Matteo Salvini con la stessa identica maglietta si fotografa sullo sfondo del Cremlino, riferendosi a Putin come suo amico e sostenendo l’annessione della Crimea. Così ho regalato al signor Salvini la stessa identica maglietta, chiedendogli di indossarla e visitare un centro umanitario o il confine con me”.