Sulla chiusura dei porti c’è il rischio che possa essere adita la Corte europea. E’ quanto prefigurano i senatori Elena Fattori, Paola Nugnes e Gregorio De Falco in un’interrogazione depositata nei giorni scorsi ai ministri Salvini e Toninelli per chiedere conto dell’esistenza o meno di provvedimenti sulla chiusura dei porti: se, dicono, “non esistessero, come si ritiene, o non fossero stati resi pubblici, si configurerebbe la possibilità di una lesione ai diritti umani e dunque la possibilità di agire anche presso Corti Ue”.
Ai ministri di Infrastrutture e Interno si chiede, in sostanza, di conoscere quali siano i provvedimenti emanati per la chiusura dei porti pur a fronte dell’emergenza umanitaria in atto, non solo per valutare le motivazioni di quella decisione ma anche perché “qualora siffatti provvedimenti non esistessero, come si ritiene” ci si potrebbe trovare davanti a una lesione dei diritti umani e dunque, paventano sempre i parlamentari, “alla possibilità di agire per la loro tutela, anche presso le Corti europee”.
De Falco è stato cacciato dal MoVimento 5 Stelle e ha annunciato qualche tempo fa un ricorso. Le senatrici Nugnes e Fattori sono state dichiarate ancora “sotto osservazione” nella stessa “sentenza” dei probiviri che hanno deciso su De Falco. Ieri De Falco ha postato l’interrogazione sulla sua pagina Facebook.