I commenti razzisti sul bimbo di cinque anni morto investito a Roma

Categorie: Attualità, Fatti

La vittima è un bambino "nomade"? Allora per lui nessuna pietà, anzi del sincero sollievo per esserci levati di torno un ladro in meno.

Ieri pomeriggio a Roma un automobilista ha travolto e ucciso un bambino di cinque anni. La dinamica dell’incidente è ancora da accertare in maniera definitiva ma quello che si sa è che avvenuto mentre la piccola vittima stava attraversando le strisce pedonali. A quanto pare l’automobilista si era fermato per far passare un gruppo di bambini ma non si era accorto che il più piccolo era ancora in mezzo alla strada quando è ripartito. Inutile è stata la corsa in ospedale per salvare il piccolo.



«Un futuro ladro in meno!»

A portare la vittima al Pronto Soccorso è stato lo stesso investitore, sconvolto da quello che era successo e soprattutto dal tentativo di linciaggio da parte dei parenti del piccolo. Fino a qui potrebbe sembrare la storia di una “normale” tragedia della strada. Ma le cose hanno preso una brutta piega quando l’ANSA se ne è uscita con questo lancio su Facebook dove si dà la notizia di un’auto che ha investito e ucciso un bambino nomade.

Non c’era assolutamente alcun bisogno di specificare che il bambino era “nomade” o Rom. Certo, lo hanno fatto tutte le testate e anche i TG della sera. Ma di fatto che la vittima fosse “nomade” o meno non è rilevante.

In molti li hanno fatto notare. Tra l’altro “nomade” non significa nulla. E ricordiamo ai più distratti che i Rom che abitano in Italia sono per la maggior parte di nazionalità italiana.

Signori, spiega un commentatore in vena di fare le condoglianze, spiace perché è una piccola vittima “in mano a gentaglia”, ma per fortuna “abbiamo un futuro ladro in meno”.

C’è chi non vuole concedere nemmeno l’umana pietà. Gente diabolica e spietata, ci spiega.

C’è chi va oltre la precrimine e propone soluzioni più drastiche e radicali. Ad esempio quanto non i starebbe meglio oggi se fossero stati uccisi tutti i bambini Rom? Sicuramente avremmo meno delinquenti, è la conclusione. Ma commenti del genere purtroppo i leggeremmo lo stesso perché ci sarebbe sicuramente qualche altra minoranza da insultare.

«Tutta colpa dei genitori»

Il tribunale popolare passa poi ad esaminare le cause del decesso. Ci si concentra sul fatto che il bambino fosse “incustodito”. In realtà chi commenta non lo sa, perché l’ANSA non lo dice. Ma per qualcuno è evidente che dietro ci sia stato un tentativo (riuscito male) di fare soldi buttando il bambino sotto l’auto in corsa.

In fondo cosa ti puoi aspettare da gente che vive come gli pare, attraversa come gli pare e muore come gli pare? Peccato solo che il bambino non sia nato in una famiglia civile.

Forse il bambino stava facendo l’elemosina? Insomma è stato un morto sul lavoro? Peccato che i testimoni abbiano raccontato che i bambini stessero giocando con una fontanella.

La colpa è senza dubbio dei genitori. Qualche giudice dovrebbe togliere loro i bambini. Ma non sono i genitori a dover avere l’ultima parola sulla vita dei propri figli? Mi sembrava di aver letto così in un’altra sentenza dell’Internet. Probabilmente non fanno giurisprudenza.

La colpa in fondo è tutta del fatto che lì c’è un campo nomadi. E se i bambini fossero passati col rosso? Non si può mai escludere qualche forma di trasgressione alla norma con questi Rom.

Dispiace un po’ per l’automobilista, avrebbe potuto essere uno di noi (l’autore del commento non sa che è romeno).



It’s time to stop posting

Possono mancare quelli che ne approfittano per spiegarci i pericoli dell’invasione di milioni di africani? No. Peccato che i Rom non solo non siano africani ma che siano spesso cittadini italiani.

C’è chi ha paura che l’automobilista possa finire all’ergastolo qualora la Boldrini volesse dire la sua in difesa dei suoi amici Rom.

Mentre c’è chi ancora arrabbiato per la vicenda di Domenico Diele teme che all’uomo che ha investito il piccolo vengano dati i domiciliari con braccialetto elettronico.

Perché alla fine in Italia l’unico che paga i suoi debiti con la giustizia  è Fabrizio Corona.