Come vanno i contagi nella Fase 2?

Categorie: Attualità, FAQ

Ci vorrà ancora qualche giorno di tempo per tirare le somme. La comunità scientifica ha ormai consolidato il dato sui tempi di incubazione: 5 giorni di media fino a un massimo di 14

Quando sapremo come vanno i contagi nella fase 2? Giorgio Sestili sul Fatto Quotidiano spiega che ci vorrà ancora qualche giorno di tempo per tirare le somme. La comunità scientifica ha ormai consolidato il dato sui tempi di incubazione: 5 giorni di media fino a un massimo di 14. Bisogna aggiungere il tempo che intercorre trai primi sintomi e l’effettuazione del tampone:secondo l’Istituto Superiore di Sanità (Iss) è stato di 9 giorni tra il 1° e il 6 maggio e non è mai sceso sotto i 5 giorni. C’è poi il tempo tra l’effettuazione del tampone e la segnalazione del risultato, “alcuni giorni a seconda delle Regioni”, dice l’Iss. Quindi tra 10 e 20 giorni dal momento del contagio alla comunicazione del dato. C’è da aspettare.



La Fase 2 e i contagi (Il Fatto Quotidiano, 13 maggio 2020)

Intanto il Messaggero spiega che i dati di ieri hanno confermato che in Italia permangono due problemi: Lombardia, ma anche Piemonte (sia pure in modo meno marcato). E ha anche mostrato come continuino ad esserci pasticci nella diffusione dei numeri, segnale poco incoraggiante perché devono servire a prendere decisioni oculate sulla fase due.

Il caos viene dalla Lombardia e non è la prima volta. La casella alla voce “nuovi casi positivi” ha rappresentato una doccia fredda, dopo la discesa a 802 del giorno precedente: ieri sono stati 1.401. Ma dalla Protezione civile hanno spiegato:«La Regione Lombardia ha comunicato che dei nuovi casi conteggiati, 419 sono riferiti alle settimane precedenti e non alle ultime 24 ore». Questa poca trasparenza sui dati complica ogni analisi, però in sintesi, spalmando quel numero anomalo di notifiche dalla Lombardia nei giorni precedenti,si nota che sostanzialmente ormai i nuovi casi sono mediamente sempre sotto quota mille.



Per capire: i nuovi casi riferibili a ieri sono 982. In particolare, la Lombardia ha un totale di 1.033 ma anche sottraendo i 419 conteggiati in ritardo, ne ha comunque moltissimi, 614; il Piemonte è a 113 (due in più del giorno prima). Sommando queste due regioni, le uniche sopra quota cento, si raggiunge dunque il 70 per cento dei nuovi casi. In altri termini, tutte le altre regioni messe insieme, comprese Veneto ed Emilia-Romagna che sono state tra le prime investite dall’epidemia, hanno appena 256 nuovi casi.

Leggi anche: La storia dei tamponi in frigo invece che in laboratorio