Rinviati a giudizio i tre consiglieri di Cogoleto che votarono col braccio teso in aula

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Andranno a processo per violazione della Legge Mancino i tre consiglieri comunali di Cogoleto che fecero il braccio teso in Aula durante alcune votazioni

Valeria Amadei, Francesco Biamonti e Mauro Siri, i tre consiglieri comunali di Cogoleto che il 27 gennaio del 2021, nel giorno della Memoria, votarono alcune delibere durante una seduta facendo il braccio teso, andranno a processo per violazione della legge Mancino. Il loro gesto fece scalpore soprattutto per la coincidenza con il ricordo della strage nazifascista, e superò in breve tempo le cronache locali per arrivare a quelle nazionali.



Rinviati a giudizio i tre consiglieri di Cogoleto che votarono col braccio teso in aula

I tre, espressione in Aula della minoranza di centrodestra, saranno chiamati davanti al giudice con udienza programmata per l’ottobre del prossimo anno. Di fronte alle critiche piovute da associazioni – tra le quali l’Anpi – politici e istituzioni, i tre avevano provato a minimizzare quanto visto parlando di “fasciofobia”, di “semplice bravata”, di “goliardata”. Biamonti in seguito all’accaduto era stato sospeso dalla Lega, con la quale si era candidato alle ultime regionali. Pochi giorni fa sul suo profilo Facebook è apparso anche un post in cui inneggia a Vladimir Putin.

Il pm di Genova Francesco Cardona Albini ha ritenuto il festo come facente parte di un “disegno criminoso” in quanto “da consiglieri di minoranza compivano manifestazioni usuali ai gruppi aventi tra i propri scopi – si legge nel testo del decreto di citazione a giudizio – l’incitamento alla discriminazione, o alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi”. Il Consiglio del 27 gennaio scorso fu sospeso quando i consiglieri di maggioranza fecero notare al presidente del consiglio il gesto dei tre colleghi. “Non devo giustificare nulla, questo è il mio modo di votare. Sono offeso da queste accuse infamanti”, fu la difesa a caldo di Biamonti.