“Citofona a casa tua”: Salvini contestato a San Siro

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Il leader della Lega ha visitato il quartiere meneghino, ricevendo un'accoglienza che non troverete sui suoi canali social

Ci sono immagini che non compariranno sui profili social della Lega, nonostante siano reali e raccontino fatti realmente accaduti. E così, come già successo in altre occasioni (da anni), le foto e i video di Salvini contestato a San Siro devono essere condivise da chi è sceso in piazza questa mattina per protestare contro l’ipocrisia del leader del Carroccio (e del suo partito). Un concetto deflagrato – anche se i presupposti erano abbastanza evidenti durante questi lunghi anni di carriera parlamentare – e che acquisisce nuovo vigore dopo la vicenda giudiziaria che vede coinvolto Luca Morisi, l’ex guru della comunicazione social aggressiva (non a caso di parla de “La Bestia”) del segretario leghista.



Salvini contestato anche a San Siro: “Citofona a casa tua”

Il leader della Lega era atteso per il suo “passaggio elettorale” nel quartiere che ospita l’ippodromo e lo stadio milanese. Ad accoglierlo, però, c’era anche il “comitato” cittadino della zona sceso in piazza con cartelli per contestare le narrazioni (anch’esse dal sapore meramente elettorali) della Lega e dei suoi rappresentanti. Ed ecco comparire motti come “L’ipocrisia è una brutta bestia”, ma anche “Salvini citofona a casa tua e restaci”, oltre che all’immancabile vignetta che mostra il segretario del Carroccio intento a citofonare (citando l’episodio di Bologna) con il botta e risposta: “Lei spaccia?”, “Provi a chiedere a Morisi”.



Le immagini di Salvini contestato a San Siro raccontano altro rispetto ai meri aspetti legati all’attualità e al caso Morisi. Nel comunicato che accompagna queste foto “che parlano” ci sono tutte le spiegazioni – che hanno radici ben più profonde – che sono alla base della protesta:

“Razzismo, omofobia, guerra tra poveri, negazionismo climatico, revisionismo storico. Questo è ciò che ha “spacciato” per anni la Lega come politica,  inquinando il dibattito pubblico, soprattutto attraverso i social grazie a “la bestia” di Luca Morisi.  Le campagne omofobe di Simone Pillon, la “schifezza mediatica” orchestrata contro chi fugge per mare dai lager libici, con l’obiettivo di stimolare razzismo e suprematismo, la violenza verbale contro giovani ragazze date in pasto ai peggiori commenti d’odio. Tutto questo è stato la bestia”.



Si parla di Morisi, ma non solo di lui. Si parla di come la Lega abbia sempre avuto un ruolo fondamentale nelle spaccature sociali, nonostante i motti del partito di Salvini facevano apparire il tutto come un “intento di unità”. Si parla di migranti accusati di “rubare il lavoro” a cui fa da contraltare la vicenda dei 49 milioni di euro di rimborsi elettorali indebiti (e spariti) per cui il partito è stato condannato. Si fa riferimento ai diritti, quelli delle persone meno abbienti e che sono fondamentali rispetto a quel concetto utilizzato dal leader del Carroccio – “schifezza mediatica” – per parlare del ruolo della stampa nei confronti del suo ex guru. Insomma, le luci (fuori) a San Siro si sono accese sull’ipocrisia.

(foto: da pagina Facebook “Abitanti di San Siro“)