Ve lo ricordate Caio Giulio Cesare Mussolini? Ora posta foto col dito medio contro gli anti-fascisti

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Il politico, già bocciato alle scorse Europee, è il pronipote del duce. E sui social ci tiene a ribadirlo a suon di immagini

Aveva provato ad accedere al mondo della politica parlamentare attraverso le elezioni per l’Europarlamento candidandosi con Fratelli d’Italia, ottenendo circa 21mila preferenze che non gli consentirono di prendere posto tra Bruxelles e Strasburgo. Adesso Caio Giulio Cesare Mussolini, lontano dalle aule decisionali (ma sempre all’interno dei partito di Giorgia Meloni), decide di dare vigore a quel cognome che porta sulle spalle – in quanto pronipote del duce – pubblicando sui suoi canali social foto contro gli antifascisti. 



Caio Mussolini e la foto col dito medio agli antifascisti

Quello nell’immagine non è Caio Mussolini, ma un cittadino – secondo una ricerca per immagini fatta su Google, la foto dovrebbe essere stata scattata negli Stati Uniti (a Phoenix) nel corso di una manifestazione anti-fascista – che indossa una maglia per insultare chi lotta contro il fascismo e le discriminazioni mostrando – in favore di telecamera – un dito medio contro i manifestanti. E il pronipote del duce ha deciso così di condividerla, senza alcun commento e non consentendo a chi non lo segue sul suo profilo Instagram di interagire e commentare (nonostante il contenuto sia “pubblico“).

Dopo la bocciatura (sia quella di Caio Mussolini che di Alessandra Mussolini) nel corso dell’ultima tornata elettorale europea, il pronipote del duce ha continuato a gravitare nell’ambiente del partito di Giorgia Meloni. Ha partecipato – ed è salito sul palco – alla convention programmatica di Fratelli d’Italia andata in scena qualche settimana a Milano e, sempre via social, condivide foto che ammiccano alla destra storica italiana (quella di stampo dichiaratamente neofascista, come quella di Almirante) con grande soddisfazione e sorrisoni.



Fino all’insulto, per osmosi (visto che non è lui il protagonista di quella foto) agli antifascisti che manifestano contro discriminazioni e razzismo figlie di un’ideologia portata avanti – in Italia – da quel suo avo di cui porta il cognome sui documenti e sulle spalle.