Belpietro contro Gumpel: un nazionalismo tutto da ridere (ma pericoloso)

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Sveliamo subito il dato saliente dell’intera vicenda al lettore: Udo Gümpel è tedesco, proprio come la Merkel e Juncker (che in realtà è lussemburghese ma ha pur sempre la lettera kappa nel nome che non promette nulla di buono). Martedì 20 novembre a “Carta Bianca” su Rai3 sono presenti, tra gli altri, il giornalista Udo Gümpel e, in collegamento, Maurizio Belpietro. La padrona di casa, Bianca Berlinguer, concede a loro i due ultimi interventi. Appena Belpietro inizia il suo, nasce un acceso battibecco. C’è, però, qualcosa di surreale nelle parole del super sovranista direttore de “La Verità”, cioè le continue accuse a Udo Gùmpel di essere tedesco. Il battibecco nasce proprio da una frase di Belpietro: “Credo sia facile venir qui in Italia a dare lezione agli italiani”. Già, se siete nati all’estero, persino se vivete e lavorate da anni in Italia, non potete esprimere opinioni, perché altrimenti sarete accusati di voler dare lezioni agli italiani. Il battibecco continua e tra una frase e l’altra Belpietro riesce a usare espressioni come “Voi” (voi tedeschi), “La tua democrazia” (quella tedesca), “Sei un signore che non dovrebbe permettersi di parlare dell’Italia” (perché le colpe ipotetiche della Germania ricadono sui suoi giornalisti), “Dovete imparare a non dare più lezioni” (sempre i tedeschi), “Sei un signore che impedisce a un giornalista italiano di parlare” (perché se impedisci di parlare a un giornalista uzbeko è già più accettabile). E poi… il gran finale: “Non accetterò mai che un giornalista tedesco venga qui a impedire a me sulla televisione del servizio pubblico di parlare” (pagata dagli italiani eh, mica dai tedeschi, quindi possono impedire di parlare soli quelli di pura stirpe italica).



Confesso di non aver trattenuto il riso, sembrava davvero una messa in scena satirica per prendere in giro i nazionalisti, invece no, è tutto vero. La vicenda, comunque, non finisce con la fine della trasmissione. Poche dopo sul sito del giornale “La Verità” compare il video della lite, indovinate il titolo del video? Non ci arrivate? “Il tedesco Udo Gümpel prova a zittire Maurizio Belpietro a Carta Bianca”. E niente… sono fissati, ho anche verificato se “Il tedesco” non fosse il secondo nome di Udo Gümpel, perché tutto può essere. Vogliamo poi parlare della prima pagina del giornale di Belpietro? Eccola: “Via questo hooligan tedesco dalla tv di stato”. Inoltre Belpietro, cioè l’italiano dei due, altrimenti vi confondete, aveva promesso un editoriale sulla vicenda. Non si poteva certo trattare la questione senza aspettare di averlo letto. Nell’editoriale Belpietro, in preda ad un nazionalismo euro fobico all’ultimo stadio, chiede un Daspo dalla tv pubblica per Udo Gümpel scrivendo che non abbiamo bisogno di importare hooligan, ma il vero capolavoro comico è un altro:



“A nessuno può essere consentito di privare un’altra persona del diritto di parlare. Lo dice la Costituzione. A maggior ragione non può essere consentito ad un arrogante giornalista tedesco, che in Italia è ospite”.

No Belpietro, oltre ad essere tragicamente comico stavolta l’hai detta davvero troppo grossa. Non c’è traccia nella Costituzione di qualcosa che possa fare pensare che la libertà di parola debba essere garantita a “maggior ragione” dai soprusi dei tedeschi, dei francesi o degli armeni, e anche a prescindere dalla Costituzione la libertà di parola va garantita e basta, persino se è un italiano a negarla ad un tedesco. Belpietro ha veramente scritto una sciocchezza sesquipedale che denota ignoranza, mancanza di lucidità e una vomitevole retorica nazionalista. Tutto questo al netto del fatto che invocare il Daspo e i principi costituzionali per una banale interruzione in un talk show, è di per sé stessa una cosa abnorme. Concludiamo annotando che quello che è successo è sì ridicolo (in quanto Belpietro si è comportato in modo oggettivamente ridicolo), ma è anche preoccupante. Questo attacco xenofobo di un giornalista nei confronti di un collega è passato a mio parere un po’ troppo in cavalleria, indipendente dai motivi o dalle ragioni della lite. La stessa conduttrice non ha trovato nulla da eccepire su certe frasi, ma, in compenso, ha promesso che non inviterà più Udo Gümpel nella sua trasmissione. Ci stiamo abituando un po’ troppo all’impunità intellettuale per certi atteggiamenti, li stiamo accettando con troppa leggerezza. Lentamente e in modo subdolo stiamo perdendo tutti gli anticorpi contro il nazionalismo più becero. Sia chiaro, non sto preconizzando un ritorno del fascismo, ma la cosa non è comunque un bene, non lo è proprio per niente.



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