Vendere Autostrade con la concessione per superare la revoca del governo. L’ipotesi circola ai piani alti di Atlantia e a parlarne oggi è il Corriere della Sera in un articolo a firma di Fabio Savelli:
Edizione ha appena richiamato al timone Gianni Mion, il top manager che gode di grandissima fiducia tra tutti e quattro i rami della famiglia Benetton e uomo di sintesi delle loro istanze. Una scelta ponderata dopo mesi di fibrillazioni a Ponzano Veneto successivi alla morte del capostipite Gilberto Benetton, grande sponsor di Castellucci negli anni alla guida di Autostrade. Venuto a mancare lui la famiglia ha voluto tornare alle origini e ora filtra tutto lo sconcerto per questo ennesimo duro colpo giudiziario che potrebbe persino condurre a una riorganizzazione ai vertici di Autostrade e forse di Atlantia.
Sarà l’audit interno chiesto dal board a dover trarre le conclusioni. Quel che è certo è che Autostrade ha da tempo aperto il capitale a investitori istituzionali esteri come Allianz-Edf e il fondo cinese Silk Road, i cui rappresentanti siedono in consiglio di amministrazione e tra i quali traspare la preoccupazione per lo spaccato che sta emergendo dalle carte.
Circolano da mesi diverse valutazioni su Atlantia senza Autostrade, negli anni gallina dalle uova d’oro per i ricavi costantemente in crescita grazie al rincaro delle tariffe e ai maggio ritransiti sulla rete, che hanno conferito lauti dividendi agli azionisti. Per diverse banche d’affari separare i destini tra controllante e controllata non sarebbe così complesso, a patto di far confluire il debito nell’acquirente, che sia Anas, Cassa Depositi o altro gestore. Sarebbe necessaria la volontà politica nei primi due casi. A quel punto non servirebbe neanche la revoca.
Il problema che nessuno sembra porsi in questo piano è che uno dei problemi che dovrebbe affrontare il nuovo proprietario è che sul piano politico si chiede anche di calmierare i ricavi visto il confronto dei prezzi delle Autostrade con il resto d’Europa. Ma calmierare i ricavi significa diminuire i guadagni. L’affarone non sembra così affare adesso.
EDIT: La holding dei Benetton non ha alcuna intenzione di procedere con uno spin off o la vendita di quote parziali o totali di Autostrade per l’Italia. Lo precisa un portavoce di Edizioni srl in merito a indiscrezioni di stampa. Domani la società ha un cda, già programmato prima dei recenti sviluppi delle inchieste sui rapporti falsi sulle infrastrutture autostradali.
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