L’autista ATAC che dirotta un bus per tornare a casa prima

Categorie: Attualità, Fatti

Il dipendente è stato già sospeso, in attesa della decisione della commissione disciplinare che si riunirà la prossima settimana per decidere sul suo futuro. L’autista rischia fino al licenziamento

C’è anche il caso dell’autista ATAC che dirotta un bus per tornare a casa prima nel manicomio itinerante del trasporto pubblico alla romana. Anche perché nella storia c’è un colpo di scena: mentre ieri si pensava che l’uomo fosse ubriaco o drogato, i test tossicologici hanno escluso ogni influenza di stupefacenti nei suo comportamento. Che lui stesso ha spiegato così: ««Avevo fretta, avevo dei problemi a casa e dovevo rientrare subito. È stato un momento di pazzia, perdonatemi, in trent’anni di servizio non ho mai creato problemi».



L’autista ATAC che dirotta un bus per tornare a casa prima

A dargli l’ideona di non tornare alla rimessa di via Candoni alla Magliana ma di usare il bus come una macchina a noleggio e parcheggiarlo sotto casa a Monteverde è stato quindi un litigio casalingo. Non solo: l’uomo sapeva di commettere una irregolarità, visto che si è calato il cappuccio sulla testa quando le telecamere della rimessa lo hanno inquadrato mentre varcava l’uscita del deposito sul bus.



Non solo: le rilevazioni hanno evidenziato che i chilometri di distanza tra Magliana e Monteverde sono stati percorsi a gran velocità, forse addirittura bruciando i limiti in piena notte.  «Avevo dei problemi a casa quella sera – ha raccontato l’autista in sua difesa secondo quanto riporta oggi Il Messaggero – è stato un momento di forte tensione e avevo fretta di rientrare. Non potevo prendere un taxi. È stato il gesto di un momento. In trent’anni di servizio nonhomaifattoniente di male o ricevuto alcuna contestazione». Il dipendente è stato già sospeso, in attesa della decisione della commissione disciplinare che si riunirà la prossima settimana per decidere sul suo futuro. L’autista rischia fino al licenziamento.

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