La chiusura di Askanews per i debiti di Palazzo Chigi

L'agenzia di stampa è ormai prossima alla chiusura e, scrive il Giornale, nella decisione rilevano anche i cinque milioni di euro che non ha mai ricevuto da Palazzo Chigi

Askanews nasce nel 2009 dalla fusione tra TmNews (rilevata al prezzo simbolico di un euro)e Asca, testata già di proprietà di Luigi Abete. L’agenzia di stampa è ormai prossima alla chiusura e, scrive il Giornale, nella decisione rilevano anche i cinque milioni di euro che non ha mai ricevuto da Palazzo Chigi:



Nella storia dell’agenzia di stampa Askanews, infatti, il paradosso è che ad essere insolvente per quasi cinque milioni di euro – non è solo genericamente lo Stato, ma più precisamente Palazzo Chigi. E sedendo Di Maio sulla poltrona di vicepremier l’incredibile contraddizione tra il dire e il fare è ancora più eclatante.

Con un dettaglio mica di poco conto: a non voler onorare il debito – a fronte di un servizio già erogato tra il 2017 e il 2018 – è il Dipartimento per l’editoria guidato dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio Rocco Crimi, un altro esponente della prima ora del M5s. Insomma, che nella vicenda i Cinque stelle abbiano un ruolo centrale è del tutto evidente, con buona pace della vicinanza espressa dal presidente della Camera Roberto Fico che si dice «preoccupato per Askanews» e per i suoi lavoratori che «hanno fatto in questi mesi sacrifici importanti che non si possono ignorare».



Ancora una volta come sul dl sicurezza o sul tema migranti – l’impressione è che si sia davanti alla solita «divergenza parallela» che permette al M5s di sostenere una tesi e il suo esatto contrario. Al di là delle promesse elettorali e della solidarietà di circostanza, infatti, la sostanza è una: nonostante un credito con Palazzo Chigi di quasi cinque milioni, Askanews ha avviato le procedure per il concordato preventivo, con buona pace dei circa cento dipendenti (tra giornalisti e poligrafici).



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