Ieri Luigi Di Maio ha dato a tutti su Facebook una notizia bellissima: le arance italiane potranno arrivare in aereo fino in Cina. Una notizia talmente epocale che era già stata data altre volte. Dallo stesso Di Maio. Che però, come spesso gli succede, non ci ha capito molto.
Luigi Di Maio e le arance in Cina
Il 6 novembre 2018 infatti Luigi Di Maio sulla sua pagina Facebook scriveva la stessa cosa, ovvero che “da oggi le nostre produzioni agricole potranno volare in Cina in aereo: una grande novità per le imprese non solo siciliane ma di tutto il paese”, mentre in copertina campeggiava una sua foto in compagnia di Giancarlo Cancelleri e si annunciavano buone notizie per gli agricoltori siciliani.
Ovviamente è bello che Di Maio dia buone notizie, e pazienza se le aveva già date quattro mesi fa: questo significa che siccome di buone notizie sull’azione del governo ce ne sono poche, il cuoco cucina con gli ingredienti che ha. Ma c’è anche da sottolineare altro. Ovvero che il primo via libera all’export degli agrumi siciliani era stato dato nel febbraio del 2017 dopo la chiusura del protocollo fitosanitario con Pechino che aveva aperto il mercato cinese alle arance siciliane. Rimaneva però la limitazione relativa al fatto che i prodotti potessero essere esportati solo per via marittima. È questo il successo di Di Maio? No. Perché a gennaio del 2018 la Regione Siciliana aveva concluso l’iter per l’apertura del canale di commercializzazione degli agrumi siciliani in Cina che aveva aperto alla possibilità di esportare le arance anche per via aerea. Proprio quello che ha annunciato Di Maio a novembre. Volendo essere ancora più specifici, si dovrebbe sottolineare che è stato Maurizio Martina, da ministro dell’Agricoltura del governo Gentiloni, a firmare gli accordi con Pechino perché tutto questo fosse possibile.
Mission Impossible: rilanciare l’economia vendendo arance ai cinesi
Ma questi sono dettagli, anche se non è certo la prima volta che il governo a 5 Stelle si appropria di decisioni avvenute prima del suo insediamento o presenta come clamorose vittorie leggi varata dai famigerati governi precedenti. Era successo quando Di Maio aveva annunciato di aver “confermato” l’Opzione Donna per il pensionamento anticipato sostenendo di essere riuscito a mantenere l’ennesima promessa e denunciando l’immobilismo del governo precedente. Peccato che quel provvedimento fosse stato introdotto proprio da un governo precedente. Ma c’è di più, secondo il ministro dello Sviluppo Economico in Cina c’è una grande richiesta del nostro made in Italy, il che è senz’altro vero, e grazie a questo accordo le imprese «avranno un modo in più per portare all’estero questo genere di prelibatezze».
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