Antonino Candela: il commissario per l’emergenza Coronavirus in Sicilia arrestato per corruzione

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"Ricordati che la sanità è un condominio, io sempre capo condominio rimango", diceva Candela senza sapere di essere intercettato. La mazzetta del 5% per gli appalti della sanità

C’è anche Antonino Candela, 55 anni, attuale Coordinatore della struttura regionale per l’emergenza Covid-19 in Sicilia, tra i dieci arrestati dell’operazione della Guardia di Finanza su alcuni appalti pubblici milionari della sanità. Candela, che è ai domiciliari, è stato Commissario Straordinario e Direttore generale dell’Asp 6 di Palermo. Proprio alcune gare indette dall’Asp di Palermo, secondo gli inquirenti, sarebbero al centro di un giro di mazzette.



Antonio Candela: il commissario per l’emergenza Coronavirus in Sicilia arrestato per corruzione

Su delega della procura della Repubblica di Palermo, i finanzieri del Comando Provinciale hanno dato esecuzione ad un’ordinanza del gip nei confronti di 12 persone, a vario titolo indagati per corruzione per atto contrario ai doveri di ufficio, induzione indebita a dare o promettere utilita’, istigazione alla corruzione, rivelazione di segreto di ufficio e turbata liberta’ degli incanti. Tra loro, due destinatari di custodia cautelare in carcere: Fabio Damiani, 55enne di Palermo, attuale direttore generale dell’Asp di Trapani, e Salvatore Manganaro, 44 anni, di Agrigento, ‘faccendiere’ di riferimento per Damiani. Ai domiciliari pure Giuseppe Taibbi, 47 anni, di Palermo, ‘faccendiere’ di riferimento per Candela; Francesco Zanzi, 56 anni, di Roma, amministratore delegato della Tecnologie Sanitarie Spa; Roberto Satta, 50 anni, di Cagliari, responsabile operativo della Tecnologie Sanitarie spa; Angelo Montisanti, 51 anni, di Palermo, responsabile operativo per la Sicilia di Siram spa e amministratore delegato di Sei Energia scarl; Crescenzo De Stasio, 49 anni, di Napoli, direttore unita’ business centro sud di Siram spa, Ivan Turola, 40 anni, di Milano, “referente occulto” di Fer.co. srl; Salvatore Navarra, 47 anni, di Caltanissetta, presidente del consiglio di amministrazione di Pfe spa. Nei confronti di Giovanni Tranquillo, 61 anni, di Catania, referente occulto di Euro&promos Spa e di Pfe spa, di Giuseppe Di Martino, 63 anni, di Polizzi Generosa, ingegnere e membro di commissione di gara, e’ stata invece applicata la misura del divieto temporaneo di esercitare attivita’ professionali, imprenditoriale e pubblici uffici. Con il medesimo provvedimento il gip ha disposto il sequestro preventivo di 7 societa’, con sede in Sicilia e Lombardia, nonche’ di disponibilità finanziarie per 160 mila euro.



Durante il periodo in cui rivestiva la carica di direttore generale dell’Asp di Palermo, la più grande della Sicilia, Antonio Candela era stato protagonista di numerose iniziative per la trasparenza e la legalità. Tanto da ricevere i complimenti dell’allora presidente della Regione Rosario Crocetta e dell’assessore alla Sanità del tempo, Lucia Borsellino, per i risparmi ottenuti dalla sua gestione. In particolare Candela aveva revocato diverse gare d’appalto con risparmi per circa 54 milioni di euro: 10 per la base d’asta della fornitura di pannoloni, 6 per la base d’asta dei sistemi informativi dell’azienda, 18 per l’appalto dei sistemi di vigilanza e circa 20 milioni il servizio di gestione e manutenzione degli impianti tecnologici. Il quadro che emerge dalle intercettazioni dell’inchiesta nei confronti dell’ex manager dell’Asp di Palermo non è tuttavia quello di una paladino della legalità ma di una “pessima personalità”, come scrive il Gip nella sua ordinanza. “Ricordati che la sanità è un condominio, io sempre capo condominio rimango”, dice Candela senza sapere di essere intercettato.

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