Dopo aver citato il Vaticano, l’ultima carta della Lega per contrastare il ddl Zan in Parlamento è stata “citare” Dio. A parlare dagli scranni di Palazzo Madama – nella giornata in cui solo il carroccio ha presentato quasi 700 dei mille emendamenti al disegno di legge per contrastare omotransfobia, misoginia e abilismo – è stata Antonella Faggi, senatrice del partito di Matteo Salvini. Dichiarazioni “bibliche” che fanno acqua da tutte le parti.
Faggi (Lega) “Se il Signore ci avesse voluto così molteplici e diversi avrebbe fatto in modo che da soli potessimo cambiare il nostro sesso” #ddlzan #Senato pic.twitter.com/XCJKLmUGOZ
— Il Grande Flagello (@grande_flagello) July 20, 2021
“Se il Signore ci avesse voluto così molteplici, così diversi, avrebbe fatto in modo che da soli potessimo cambiare il nostro sesso e il nostro modo di fare – ha detto Antonella Faggi in uno dei passaggi del suo intervento al Senato -. Invece non siamo così. Noi siamo come Dio ci ha fatto, dobbiamo accettarci, non possiamo spingerci oltre, mai spingersi oltre la natura. Non bisogna andare oltre quello che ci è stato consentito, altrimenti significa perdere il concetto di essere umano”.
Insomma, questa volta non si parla di Vaticano, ma si fa riferimento direttamente a Dio. Il tutto fra gli applausi degli altri rappresentanti della Lega a Palazzo Madama. In un altro passaggio del suo intervento in Aula, Antonella Faggi prosegue: “Io non so cosa significa sentirsi donna in corpo di uomo e viceversa, sono nata donna e morirò donna, mi dispiace per coloro che invece sentono questa cosa di cui ho grande rispetto”. Insomma, nel giro di 11 minuti – questa la durata della sua dichiarazione al Senato – la parlamentare della Lega è riuscita a smentire se stessa. Un record? No, ci sono altri rappresentanti del Carroccio che ci hanno messo molto meno.