La storia di Roman Pastore e del suo orologio di lusso aveva stancato già dall’inizio. Poi, dopo le polemiche (strumentali o meno) dei giorni scorsi, questa vicenda si era spenta con Carlo Calenda che aveva difesa a spada tratta il suo giovane candidato rispedendo al mittente le accuse. Oggi, però, il colpo di scena: l’ennesimo scatto con il “pataccone” in bella vista ha mandato su tutte le furie il leader di Azione.
“Si Yoda (rispondendo al noto profilo Twitter che pungola, spesso e volentieri, i politici italiani, ndr), se la sono cercata, e io ho difeso Roman a spada tratta, però anche basta con sto’ orrendo pataccone sempre in primo piano. Sei candidato al Municipio. Gambe in spalla e vai a prendere i voti. Evita di far parlare solo di questo. E che palle!! Pedalare”. La storia, ormai, la conoscono quasi tutti. Roman Pastore è un giovane candidato di Azione finito nel mirino delle critiche per l’ostentazione del suo orologio di lusso: un Audemars Piguet (non un Rolex) che lui ha detto di essere un regalo fatto dal padre deceduto.
E Calenda, fino a ora, lo ha sempre difeso dalle critiche. Fino alla foto condivisa oggi su Twitter da Yoda.
Ve la siete cercata. https://t.co/x9uK1KXYWF
— Yoda (@PoliticaPerJedi) September 9, 2021
L’immagine – condivisa proprio da Roman Pastore su Twitter – mostra il giovane candidato di Azione mentre sta firmando il referendum per l’eutanasia legale al Terzo Municipio di Roma. E lì, in primo piano, appare di nuovo questo orologio di lusso. E di questa ostentazione anche Carlo Calenda si è stancato. Perché cavalcare la polemica può essere funzionale all’inizio per far circolare il proprio nome. Ma alla lunga, come tutte le cose, si rischia di offrire una minestra riscaldata. Anche indigesta.