Agusta A129 Mangusta: l’elicottero italiano che guida l’offensiva della Turchia in Siria

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Agusta A129 Mangusta è il nome dei bimotori acquistati da Erdogan. Costruiti in Turchia su licenza della Leonardo italiana, oggi guidano l’offensiva in Siria

C’è anche un po’ di “orgoglio” italiano nell’offensiva della Turchia in Siria. E riguarda gli elicotteri da combattimento prodotti in patria ma creazioni del made in Italy: la versione avanzata dell’Agusta A129 Mangusta prodotto da Leonardo, che i nostri militari hanno usato in Somalia, Iraq e Afghanistan. Racconta Gianluca Di Feo su Repubblica:



Sono macchine micidiali. Piccole, veloci, robuste ma zeppe di apparati hi-tech. Scoprono gli obiettivi con un radar e un sistema infrarossi, a cui non sfugge nulla neppure di notte, nemmeno nei boschi. Hanno una torretta con un cannone a tre canne rotanti: per puntarlo basta che il pilota guardi il bersaglio, l’arma segue il suo occhio e spara 500 colpi in meno di un secondo. Possono lanciare 76 razzi che trasformano il terreno in un inferno. O guidare missili che sbriciolano i bunker. Cabina, motori e trasmissioni sono blindati – un Mangusta italiano in Afghanistan ha incassato cento pallottole senza problemi – e c’è un congegno per deviare i rari missili terra-aria dei guerriglieri. Per i curdi fermarli è quasi impossibile.

L’elicottero Agusta che guida l’offensiva turca in Siria

Il contratto per i Mangusta risale al 2007, quando la Turchia era ancora a un passo dall’entrare in Europa. Erdogan non voleva comprare degli elicotteri: chiedeva tutto quello che serviva per costruirli.



E per questo ha pagato una cifra enorme: Finmeccanica ha ottenuto un miliardo e 79 milioni soltanto per la licenza, l’assistenza e i prototipi. Altri 300 milioni sono stati sborsati nel 2010 per una fornitura rapida di nove Mangusta. L’esordio in battaglia risale al 2015: due di questi velivoli – che i turchi chiamano Atak – hanno assaltato una base del Pkk.

La prova generale di quello che è accaduto nel gennaio 2018 con la prima invasione della Siria. Coppie di Mangusta spianavano la strada a cannonate. Il 10 febbraio i curdi per la prima e unica volta sono riusciti ad abbatterne uno. Immediata la reazione di Erdogan: «Possono distruggerci un elicottero ma per questo pagheranno un prezzo molto più alto». Un’altra conferma di quanto il Sultano tenga ai Mangusta, che noi continuiamo a permettergli di costruire.



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