Con la nuova legge di Bilancio salta infatti il blocco delle imposte che entrano nelle casse di Comuni e Regioni. Gli enti avranno mano libera su Imu e addizionali, come racconta oggi Paolo Baroni sulla Stampa.
Dal prossimo anno ci saranno «inevitabilmente più tasse locali» denuncia l’ex presidente della commissione Bilancio Francesco Boccia (Pd), il primo a segnalare che con la legge di Bilancio il governo ha rimosso il blocco introdotto nel 2016. «Come accade spesso nel bilancio dello Stato il diavolo è sempre nei dettagli e basta approfondire il quadro degli investimenti pubblici per capire le scelte miopi effettuate. La sintesi della manovra – commenta Boccia – è: più tasse locali e meno investimenti pubblici».
In pratica Regioni e Comuni potranno aumentare le aliquote fino ai livelli massimi. Ovvero sino al 3,3% per l’addizionale Irpef regionale, lo 0,8% per quella comunale (con l’eccezione di Roma che è già allo 0,9%) e lo 10,6 per mille per Tasi e Imu. Oggi sono ben 6782 Comuni che potrebbero rivedere al rialzo le addizionali perché non hanno ancora raggiunto il tetto massimo, mentre altri 6516 possono rialzare l’Imu.
Aumenteranno anche le sigarette:
Il pacchetto da 20 sigarette con l’anno nuovo sarà più caro di 10 centesimi a prescindere dalle fasce di prezzo dei vari prodotti. Per il 2019 sono infatti previsti rincari della tassazione sulle sigarette per 108 milioni, altri 22,5 per il tabacco trinciato e 1,8 per i sigari.