Walter Tocci: perché nel PD oggi è difficile persino parlare

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2016-12-07

Il Partito decide di rimandare la discussione interna “di qualche giorno” dopo le comunicazioni del segretario. Il senatore non ci sta e cerca di parlare lo stesso: « Volevate evitare una discussione?»

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Walter Tocci, senatore del Partito Democrativo, interviene in direzione PD oggi subito dopo Matteo Renzi per criticare la decisione di rinviare la discussione ad altra data e lasciare oggi la giornata riservata alle comunicazioni del segretario. Non appena Renzi va via infatti Matteo Orfini chiede di rinunciare all’intervento agli iscritti a parlare, e questi sono Tocci e Lo Giudice. Il senatore, che fa parte della minoranza PD, però non si tira indietro e sale sul palco cominciando il suo intervento proprio con la richiesta di spiegazioni riguardo la discussione negata e la convocazione della direzione alle ore 17,30.

Walter Tocci spiega perché nel PD oggi è persino difficile parlare

“Avevamo 4 ore per una discussione politica, viene il dubbio che lo spostamento della direzione alle 17 e 30, sia stato fatto per evitare una discussione”, dice Tocci. La vicesegretaria Debora Serracchiani lo interrompe: “Non sono tutti di Roma, l’abbiamo spostata per dare a tutti la possibilità di arrivare qui”, dice. Ad ascoltare Tocci non c’è il segretario del Pd che è andato via per salire al Quirinale dove è atteso per le 19. Tocci aggiunge: “Ma abbiamo fatto tante volte la direzione alle 15. Sulla posizione politica espressa dal segretario è legittima una discussione, anche prima della sua salita al Quirinale. Io riterrei utile fare il mio intervento, ma se non ci sono le condizioni non parlo a dispetto dei santi”, dice Tocci. Orfini replica: “Ho solo proposto di rimandare di qualche giorno una discussione che potremo fare con contezza di tutte le posizioni (degli altri partiti, ndr) in campo”. Tocci ricorda anche che dagli impegni al Senato per la fiducia e la riunione al Pd, slittata dalle 15 alle 17 e 30, “sono passate 4 ore” che si sarebbero potute impiegare per un confronto. D’altro canto la direzione era stata convocata da giorni per le 15; lo streaming su unita.tv e su Facebook è purtroppo caduto proprio durante l’intervento di Tocci.
walter tocci pd
La tensione dentro il Pd non emerge nella discussione ma è palpabile. Da giorni i democratici sono sull’orlo di una crisi di nervi e finiscono per litigare offendendosi anche su Twitter. Anche sul social network non si commenta molto favorevolmente la decisione di soffocare il dibattito rimandandolo con l’ausilio della presidenza del partito, che una volta era considerato un ruolo di garanzia ma con la scelta di Orfini nel ruolo evidentemente serviva a far dimenticare l’usanza.


“Sosteniamo il percorso e lo sforzo di Mattarella, ma certo è singolare che di fronte a quello che è accaduto il Pd non apra una discussione”, spiegano intanto fonti della minoranza dem al termine della direzione. “Ma oggi viene prima l’Italia. Non ci mettiamo a discutere quando il presidente della Repubblica avvia un percorso, amche se ci aspettavamo che non oggi, ma magari la prossima settimana, fosse convocata la direzione per una discussione”.

Chi festeggia le dimissioni di Renzi

Renzi durante la direzione ha anche ricordato che c’è chi nella minoranza PD ha festeggiato le sue dimissioni: “Col sorriso più largo e chiaro salgo al Colle per rassegnare le mie dimissioni. So che qualcuno ha festeggiato in modo prorompente questa decisione, ma lo stile è come il coraggio di don Abbondio… Ma non giudico e non biasimo, anzi rilancio: quando indicato e designato dal Pd hai la fortuna di poter governare il Paese più bello del mondo, non hai diritto di mettere mai il broncio. E chi indossa il broncio e il vittimismo come elementi della propria azione politica, fa un danno a se stesso. Indipendentemente dalle valutazioni di quel festeggiamento io ringrazio per aver avuto questo onore”.

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Il clima nel partito quindi peggiora e nessuna delle due parti sembra intenzionata a fare un passo indietro. “Sono senza parole. Il maggior partito del Paese non apre una discussione su quello che è successo. Capisco le esigenze istituzionali delle dimissioni del presidente del Consiglio, ma il partito deve discutere, analizzare”, scrive Davide Zoggia su Facebook.

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Ancora più incisivo Michele Emiliano: “Come volevasi dimostrare non è stato dato alcuno spazio al dibattito durante la Direzione nazionale che è durata pochi minuti e che è servita solo a creare la scena di una dichiarazione prevedibile e priva di volontà di dibattito politico. Convocare centinaia di persone da tutta l’Italia per confezionare una scena del genere e’ una mortificazione della democrazia interna e della dignita’ del partito. Sono senza parole”.

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