Un referendum sull'Italicum?

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2015-04-30

MoVimento 5 Stelle, SEL e Forza Italia ipotizzano la consultazione sul sistema elettorale voluto da Renzi. Civati si accoda. Anche se il rischio che venga respinto è alto

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L’Italicum non è ancora stato approvato in via definitiva dalla Camera, che le opposizioni già si organizzano per spostare fuori dalle aule parlamentari la battaglia contro la riforma elettorale. E cresce il fronte ‘pro referendum‘, arricchendosi della presenza di Forza Italia e Sel. A lanciare per primi la proposta sono stati i grillini. Ieri sera, dopo un’assemblea del gruppo alla Camera per decidere il da farsi in vista del voto finale sull’Italicum, che si terrà lunedì  sera, Danilo Toninelli ai microfoni del Tg3 aveva detto: “Stiamo valutando, decideremo nei prossimi giorni” se promuovere o meno una raccolta firme per dar vita a un referendum abrogativo dell’Italicum. “Siamo consapevoli del fatto che non è certo che la Corte Costituzionale possa accettarlo – spiegava ancora Toninelli – ma stiamo valutando. Lo faremo, comunque, non da soli, ma sarebbe un’iniziativa aperta alla societa’ civile e alle altre forze di opposizione. Decideremo nei prossimi giorni”.
 
UN REFERENDUM SULL’ITALICUM
Concetto poi ribadito anche oggi: “La battaglia contro l’Italicum continuera’ anche dopo la sua approvazione”, ha spiegato Toninelli, questa volta a Rainews24. “Stiamo pensando a un referendum abrogativo totale dell’Italicum. Ovviamente – ha aggiunto il grillino – non vogliamo farlo da soli e potrebbe interessare tutte le forze politiche e della società civile che contestano questo tentativo di accentramento del potere di Renzi”. Nel pomeriggio il fronte si allarga a Sel. In una conferenza stampa, il capogruppo Arturo Scotto non esclude l’ipotesi referendum: “da lunedì inizierà la nostra battaglia fuori dalle aule. Ci auguriamo che questo disegno di legge salti, ma se dovesse passare metteremo in campo iniziative molto serie nel Paese contro questa legge”.  Per Sel, insiste il capogruppo Scotto, sono necessarie “tutte le iniziative possibili per limitare l’impatto dell’Italicum, a partire da un fronte molto largo che coinvolga tutti perche’ gia’ lunedi’, fuori dalla Camera, ci sia una mobilitazione molto forte. Questa legge va fermata: o per via parlamentare o provando a coinvolgere i cittadini”. A stretto giro, anche Forza Italia esce allo scoperto e, per voce di Rocco Palese, annuncia: “Davanti ad una legge elettorale truffa della democrazia, che rischia di consegnare il paese ad una deriva autoritaria senza precedenti nella storia della Repubblica, e davanti ad un metodo violento messo in atto dal presidente Renzi e dalla sua maggioranza per approvare l’Italicum alla Camera, Forza Italia ritiene che la via maestra per rimarginare questa assurda ferita sia quella di promuovere un referendum e chiedere agli italiani di esprimersi su questo inaccettabile sistema di voto”. E’ una vera e propria sfida quella che gli azzurri lanciano al premier: “Sfidiamo Renzi, sfidiamo la sua esigua maggioranza ormai orfana di una parte consistente del Pd”, spiega Palese. E che Forza Italia “vuole riformare e non calpestare le istituzioni” lo rivendica anche Mara Carfagna, segnalando che “per questo forse l’unica strada da percorrere oggi e’ rivolgersi al corpo elettorale”. “Rivolgo un appello – dice allora la portavoce FI alla Camera – a chi non condivide questa legge: sediamoci e immaginiamo di promuovere un referendum, diamo la parola ai cittadini, chiediamogli cosa pensano dell’Italicum e se lo vogliono abrogare”.

italicum come funziona
Come funziona l’Italicum (Corriere della Sera, 17 aprile 2015)

ANCHE CIVATI VUOLE IL REFERENDUM
“Quello che i parlamentari non hanno potuto fare, cioè votare i necessari miglioramenti dell’Italicum, lo potranno fare i cittadini con un bel referendum“. E’ la proposta di Pippo Civati che annuncia di “partire anche subito per preparare i quesiti”. “Quello che i parlamentari non hanno potuto fare, cioè votare i necessari miglioramenti dell’Italicum, lo potranno fare i cittadini con un bel referendum“. E’ la proposta di Pippo Civati che annuncia di “partire anche subito per preparare i quesiti”.

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