M5S, cosa non torna nell'espulsione di Rosa Capuozzo

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2016-01-12

Nel post intitolato «Noi nel M5S facciamo così #onestà» i grillini annunciano che espellono la Capuozzo per grave violazione dei suoi principi. Il post però non chiude tante questioni più di quante ne apra. Vediamo perché

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Il MoVimento 5 Stelle ha appena pubblicato un post sul blog di Beppe Grillo che spiega le ragioni dell’avvio della procedura di espulsione di Rosa Capuozzo, sindaco di Quarto Flegreo. Nel post intitolato «Noi nel M5S facciamo così #onestà» i grillini annunciano che espellono la Capuozzo per grave violazione dei suoi principi. Il post però non chiude tante questioni più di quante ne apra. Vediamo perché.
movimento 5 stelle rosa capuozzo

M5S, cosa non torna nell’espulsione di Rosa Capuozzo

In primo luogo il MoVimento 5 Stelle cita una delle intercettazioni ieri pubblicate della sindaca di Quarto, segnalando che la frase incriminata sarebbe questa:

“L’urbanistica e lavori pubblici oltre al PUC (Piano urbanistico comunale, ndr): queste sono le tre cose a cui mira e sta sclerando e sta facendo sclerare, perché scalcia scalcia ma non sta ottenendo niente, ricatta ricatta ma non ottiene niente perché io vado come un muro, non me ne frega più niente ormai”. “Io ho lottato per… con minacce per la casa… io ho detto… ma smantellatemi questa cazzo di casa, non faccio un passo indietro, ho subito minacce per qualsiasi cosa”. Queste sono le parole del sindaco di Quarto, Rosa Capuozzo, intercettata, rispettivamente, il 24 novembre e il 16 dicembre 2015, in colloqui telefonici con i consiglieri comunali Concetta Aprile e Alessandro Nicolais. La camorra a Quarto ha perso, perché non è riuscita a incidere in alcun modo sull’amministrazione e tutte le richieste pervenute sono state rimandate indietro duramente. Ma dalle parole di Rosa Capuozzo è evidente che si è trattato di un caso di ricatto da parte dell’ex consigliere Giovanni De Robbio, al contrario di quanto da lei stessa sostenuto nelle sue dichiarazioni pubbliche e di quanto riferito ai membri del M5S nei diversi incontri avuti, in cui ha parlato di semplici pressioni politiche.

La frase, però, era contenuta nelle intercettazioni pubblicate ieri dal Fatto e oggi da tutti i giornali. Oggi è martedì. La richiesta di dimissioni è arrivata domenica sera, quando queste intercettazioni non erano ancora nella disponibilità dell’opinione pubblica. Motivare oggi l’espulsione con qualcosa accaduto dopo la richiesta di dimissioni pare curioso. Se non altro perché dal 23 dicembre 2015, secondo quanto raccontato da Vincenzo Iurillo sul Fatto Quotidianoche per primo ha riportato le risultanze dell’indagine di Woodcock su Quarto – la deposizione davanti ai giudici della Capuozzo rendeva già evidente che la sindaca era ricattata e che non ha denunciato. Giusto per rinfrescarci la memoria, ecco le due deposizioni della Capuozzo:

Davanti al pm, la Capuozzo ha reso il 21 e 22 dicembre due deposizioni dal tono diverso. Nella prima, non parla di ricatto. Nella seconda, lo conferma. Il 21 dicembre il sindaco dichiara: “A inizio ottobre De Robbio venne a trovarmi a casa, mi mostrò una foto aerea – non molto chiara – di casa mia sul suo cellulare. Mi disse che c’era un problema urbanistico riguardante la mia abitazione, ma che dovevo stare tranquilla perché dovevo essere meno aggressiva, non dovevo scalciare, dovevo essere più tranquilla con il territorio. Non so dire con certezza se sia la stessa pubblicata poi sul giornale, non era molto chiara… Si presentò poi una seconda volta presso il mio ufficio insieme a un geometra di cui non ricordo il nome. De Robbio fece uscire le persone dalla stanza affermando che doveva tenere una conversazione privata. Rimasti soli, io lui e il geometra, mi disse che il geometra aveva la mia foto nella sua cassaforte, mi spiegò che era una persona molto capace e che poteva essere incaricato della gestione dei condoni edilizi come consulente esterno”. Ma fu o meno ricatto? Ecco la prima versione della Capuozzo: “Preciso che sebbene abbia riferito queste parole non fece alcuna pressione, né ci fu un collegamento diretto da parte sua delle due questioni, ovvero del possesso della foto di casa mia da parte del geometra e del relativo incarico di consulente da assegnare”.

Questa invece è la seconda deposizione, così com’è stata riportata dal Fatto e non smentita dalla Capuozzo:

Il pm la risente il giorno dopo, vuole precisazioni e chiarimenti. Il tenore delle risposte cambia. “Quando De Robbio mi diceva che non dovevo ‘essere aggressiva con il territorio’, intendevo dire che De Robbio pretendeva che io lo coinvolgessi nelle scelte dei capo settori e degli assessori, non condivideva che li avessi scelti da sola per giunta individuando persone estranee a Quarto. Lui pretendeva di essere coinvolto nella predisposizione del piano regolatore. Io ho capito che ci sono interessi enormi”. E conferma che De Robbio voleva far assumere il figlio di Mario Ferro (ex esponente Pd, ndr) al cimitero, e che voleva presentargli degli imprenditori amici cui affidare la gestione dello stadio. Ed ecco la questione della foto. Dice la Capuozzo: “E’ evidente che facendomi vedere le foto della casa di mio marito intendeva ‘controllarmi’, in questo senso anche io stessa ho usato il termine ‘ricatto’”. E fa il nome del geometra che la custodiva in cassaforte, che il giorno prima non ricordava: Giulio Intemerato. “Devo ammettere – aggiunge – che in particolare la terza volta in cui De Robbio mi ha fatto vedere le foto ho percepito fino in fondo la sua intimidazione, ed ero davvero esasperata… ammetto di aver paura di De Robbio, ho paura che possa arrivare alle mani”.

Il MoVimento 5 Stelle quindi in realtà sa dal 23 dicembre delle due deposizioni della Capuozzo, della sua paura che De Robbio arrivi alle mani e di un “ricatto”. Il che dimostra che non è questo il motivo dell’espulsione, oppure che il M5S non si è mosso in base a una legge morale superiore ma soltanto per convenienza: ha atteso che la storia si sgonfiasse, non si è sgonfiata e allora ha agito.

intercettazioni capuozzo di maio
Una parte delle intercettazioni nel caso Quarto (La Repubblica, 12 gennaio 2015)

Il caso Di Maio

Poi c’è anche la questione di Luigi Di Maio. In una delle intercettazioni pubblicate oggi sul Corriere della Sera si fa infatti anche il suo nome:

Capuozzo: Tina questi stanno impazzendo, sono due mosche impazzite Romano e De Robbio.
Aprile: Stanno impazzendo sì.
Capuozzo: Stanno impazzendo, non sanno come fermarci…
Aprile: Te lo ripeto, io faccio questioni di principio però sulla legalità. Onestà e trasparenza non mi dovete sfottere (scocciare, ndr).
Capuozzo: Ma loro l’hanno mascherata. Io vedevo la cosa lontano un miglio e mi veniva mal di stomaco hai capito?
Aprile: Va bene, io onestamente su Nicolais non pensavo che fosse così schifoso, non avevo un attimo di dubbio… Sono rimasta male, ho avuto uno schianto con Nicolais.
Capuozzo: Pure io.
Aprile: Pensavo che era un suo modo di fare un po’ cretino ma poi non pensavo che era cretino fino a questo punto, fino a rischiare veramente, a mettersi dietro a questi qua, hai capito? Perché lui sta rischiando.
Capuozzo: Certo che sta rischiando.
Aprile: Non si scordasse che siamo tutti controllati.
Capuozzo: No ma io ho già avvertito a Luigi Di Maio anche per l’eventuale espulsione, no ma che stiamo scherzando!
Aprile: No, ma hai fatto benissimo Rossella io sono d’accordo con te non avrò pietà. Onestamente io non ho proprio pietà.
Capuozzo: E io poi gli ho detto anche a Luigi che qualche sera ci dobbiamo vedere perché qualsiasi cosa veramente loro ci devono commissariare.

Questa intercettazione risale al 24 novembre. E la Capuozzo dice che ha già avvertito Di Maio per l’espulsione.
EDIT: DI Maio a proposito dell’intercettazione spiega in diretta dalla Camera che la Capuozzo con la frase “ma io ho già avvertito Luigi Di Maio per l’eventuale espulsione” si riferiva al capogruppo in consiglio comunale Nicolais che stava facendo un regolamento per aumentare i costi del consiglio. La sindaca aveva sentore della scorrettezza e per questa ragione ha chiamato in causa Di Maio, spiega il vicepresidente della Camera.
EDIT2: ecco i famosi stamp pubblicati da Di Maio:
di maio whatsapp
EDIT3: La Capuozzo annuncia che non si dimetterà:
Il sindaco di Quarto (Napoli) Rosa Capuozzo è giunta poco fa negli uffici della Procura di Napoli per essere interrogata in qualità di testimone dal pm Henry John Woodcock. L’interrogatorio è cominciato poco dopo che il pm aveva ascoltato, sempre in qualità di teste, il consigliere comunale del Movimento 5 Stelle Concetta Aprile. ”Al di la’ dei colori politici il nostro prioritario senso di responsabilità verso i cittadini ci impone di continuare ad amministrare con coscienza ed onestà il nostro territorio come fatto fino ad oggi”. E’ quanto contenuto in un comunicato del sindaco di Quarto, Rosa Capuozzo e dei consiglieri di maggioranza appena letto davanti la sede del Comune.
EDIT4: Anche Roberto Fico ha pubblicato le chat tra lui e Nicolais:

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