L'Ungheria fa marcia indietro sugli immigrati giusto in tempo per far fare una figuraccia a Salvini

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2015-06-24

…e a Di Maio e agli altri politici che avevano cominciato a cavalcare quella che a tutti gli effetti sembrava una boutade.

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Giusto in tempo per far fare una figuraccia a Di Maio e Salvini. Marcia indietro dell’Ungheria sul tema degli immigrati. Il ministro degli Esteri, Peter Szijjarto, in un incontro con la stampa in cui non erano ammesse domande, ha affermato testualmente che “l’Ungheria non sospenderà l’applicazione di alcuna norma comunitaria”. Ieri il governo magiaro aveva annunciato unilateralmente la sospensione della Convenzione di Dublino.
 
L’UNGHERIA FA MARCIA INDIETRO SUGLI IMMIGRATI
il ministro degli Esteri austriaco Sebastian Kurz parlando col suo omologo magiaro Peter Szijjarto aveva giudicato la decisione “inaccettabile”. “L’Austria non può tollerarlo”, aveva dichiarato il ministro di Vienna, avvertendo Szijjarto delle “conseguenze negative” che avrà l’azione di Budapest. L’Ungheria ha annunciato ieri la sospensione unilaterale della normativa che regola le richieste di asilo nell’Unione europea, invocando la “protezione degli interessi ungheresi”. Il portavoce del governo Zoltan Kovacs, in due interviste al quotidiano austriaco Die Presse e al sito index.hu, ha sintetizzato la questione con una metafora: “La zattera è piena”. Il governo magiaro, secondo quanto riferisce l’agenzia di stampa ufficiale Mti, sostiene che al 22 giugno la polizia ungherese ha fermato 60.620 immigrati illegali, 60.089 dei quali entrati nel paese attraverso la Serbia. La normativa che Budapest voleva sospendere a titolo provvisorio, denominata “Dublino III”, dispone delle richieste d’asilo in Europa e stabilisce che queste debbano essere esaminate nel Paese Ue dove per primo arriva il migrante. C’è anche da sottolineare la decisione era presa in polemica con altri paesi europei, tra cui l’Italia:

Nel comunicato ufficiale diffuso in serata, il governo di Budapest spiega che il sistema di accoglienza dei rifugiati è al collasso con oltre 60 mila arrivi, e aggiunge una nota polemica: l’Ungheria ha finora applicatogli accordi di Dublino prendendo le impronte digitali e registrando tutti coloro che richiedono l’asilo politico, «ma basta guardare una cartina geografica per rendersi conto che un rifugiato dalla Siria o dall’Afghanistan che presenta domanda in Ungheria deve avere prima attraversato illegalmente almeno quattro Stati». La critica è rivolta ai Paesi già accusati in passato (l’Italia è tra questi) di lasciare passare i migranti senza prendere loro le impronte digitali, in modo da non doversene poi prendere carico.

 
E GLI ITALIANI?

L’Ungheria ha fatto marcia indietro, giudicando quindi impossibile la sospensione del regolamento di Dublino, proprio mentre tanti politici italiani cominciavano, allo scopo di sfruttare la tematica dell’immigrazione, ad applaudire Budapest. Facciamo un esempio a caso: Matteo Salvini, il quale sperava un’aspirazione condivisa da tutti.
ungheria salvini
E in effetti è innegabile che in molti vorremmo che Salvini fosse ungherese, giusto per evitarci figuracce del genere. Un altro che aveva parlato a sproposito è il vicepresidente della Camera (no, non ungherese) Luigi Di Maio, prossimo candidato premier del MoVimento 5 Stelle:
ungheria di maio
Infine, per non farci mancar nulla, a elogiare l’Ungheria era stato stamattina anche Roberto Calderoli:  “Se l’Ungheria decide unilateralmente di sospendere il trattato di Dublino e non accogliere piu’ neanche un richiedente asilo, se diversi paesi europei sospendono di fatto Schengen ripristinando i controlli alle frontiere, perché scelte simili non possono essere fatte dal governo italiano?”. “Volere è potere – afferma l’esponente della Lega Nord – ma evidentemente chi ha favorito e continua a favorire l’invasione attraverso decisioni scellerate, dall’abolizione del reato di immigrazione clandestina alla distribuzione secondo logiche di rivalsa politica degli immigrati nei comuni e nelle regioni, non bisogna attendersi niente di buono”. “Si sposti da solo, il parolaio fiorentino, se non vuole essere travolto dalla ruspa leghista che – conclude – arriva a tutta velocita’, alimentata dai voti di tantissima gente incazzata, delusa da chi sa solo promettere, ma, nei fatti, pensa sempre prima agli altri”.

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