La strana storia dello stipendio di Carla Raineri

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2016-09-13

Il Campidoglio ha accreditato all’ex capo di gabinetto 7mila euro di stipendio. Ma lei vuole restituirlo e ha scritto alla Raggi per chiederle il conto corrente. Anche perché un’indagine per abuso d’ufficio a carico della sindaca potrebbe coinvolgere anche la magistrata…

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Lo stipendio di Daniela Raineri torna d’attualità. L’ex capo di gabinetto della Giunta Raggi lo aveva difeso con le unghie e con i denti all’epoca della sua nomina, dicendo che i 190mila euro dell’ammontare totale erano il prezzo giusto per una esperta del suo livello, e che altrimenti avrebbero potuto prendere suo figlio per pochi euro al mese. Ora però è successo che il Campidoglio glielo ha pagato e lei vuole assolutamente restituirlo. Dietro la mossa c’è un problema che potrebbe sorgere e investire sia la sindaca Virginia Raggi che la magistrata.

La strana storia dello stipendio di Carla Raineri

Racconta infatti Giovanna Favale su Repubblica che il giorno delle sue dimissioni, fatte passare dalla Raggi come una revoca alle 4 del mattino, la Raineri aveva messo nero su bianco: «Intendo rinunciare a qualsiasi compenso derivante dall’incarico di capo di gabinetto assunto il 5 agosto 2016». E ieri lo ha ribadito in una lettera alla sindaca in cui chiede le coordinate bancarie del Campidoglio per restituire i 7mila euro lordi che le sono stati accreditati dopo la nomina dichiarata illegittima dall’autorità Anticorruzione a seguito di un parere chiesto all’insaputa di tutti dalla sindaca a Cantone.

Non vuole avere quei soldi, la giudice già rientrata nei ranghi della Corte d’Appello di Milano. NON SOLO perché intende cancellare ogni traccia di quella che considera una delle più orribili esperienze professionali della sua carriera. Raineri, da magistrata esperta qual è, sa bene che, dopo la “denuncia” della sindaca e la pronuncia dell’Anac, rischia grosso. E se gli esposti in procura sulle nomine di Raggi & Co. dovessero sfociare in un’inchiesta, quell’incongruenza tra l’ordinanza che il 22 luglio l’ha designata capo di gabinetto del Campidoglio ex art.90 del Tuel e la delibera 14 che ne ha fissato incarico e compensi ex at.110, potrebbe configurare il reato di abuso d’ufficio a carico della sindaca. A cui la giudice potrebbe essere chiamata a rispondere in concorso.
Un’autentica tragedia per chi, come lei, si è sempre vantata di servire lo Stato con dignità ed onore. Da qui l’insistenza perché la giunta vari una delibera di revoca della nomina ex tunc: cancelli cioè ogni suo passaggio a palazzo Senatorio. Come aveva, appunto, preteso subito: il giorno delle sue dimissioni. Per tornare, ieri, a reiterare la richiesta. Che però finora Raggi non ha voluto esaudire. Non solo rifiutando la revoca della delibera. Ma ordinando alla tesoreria comunale di pagare il dovuto. Forse ignara delle conseguenze. Che però Raineri conosce bene.

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Gli stipendi dello staff della Giunta Raggi (Il Messaggero, 17 agosto 2016)

Dietro le dimissioni di Carla Raineri

Intanto la procura di Roma fa sapere che indagherà proprio su quella nomina sulla base di un esposto depositato da Fratelli d’Italia nel quale si ipotizza il reato di abuso d’ufficio. L’azione legale, legata anche ai compensi assegnati, era stata annunciata il 23 agosto scorso e riguardava non solo la nomina di Raineri, ma anche quella del capo della segreteria del sindaco, Salvatore Romeo. Effettuata anch’essa con l’articolo 110 del TUEL, cosa che ha permesso a quest’ultimo di vedersi lo stipendio raddoppiato e ha fatto scoppiare la polemica sullo staff che ha portato al patatrac e all’addio di Marcello Minenna. Di cosa stiamo parlando? L’articolo 110 del Testo unico degli enti locali (Tuel), applicato dal Campidoglio per la nomina a capo di gabinetto di Carla Raineri, prevede, tra l’altro, che gli incarichi a contratto siano “conferiti previa selezione pubblica volta ad accertare, in capo ai soggetti interessati, il possesso di comprovata esperienza pluriennale e specifica professionalità nelle materie oggetto dell’incarico”. Una selezione che però non è stata svolta dall’amministrazione e che non è richiesta dall’articolo 90 del Tuel, più indicato, secondo l’Anac, per la nomina del capo di gabinetto. L’art. 110 del Tuel disciplina gli incarichi a contratto e prevede che per “la copertura dei posti di responsabili dei servizi o degli uffici, di qualifiche dirigenziali o di alta specializzazione, possa avvenire mediante contratto a tempo determinato. Per i posti di qualifica dirigenziale, il regolamento sull’ordinamento degli uffici e dei servizi definisce la quota degli stessi attribuibile mediante contratti a tempo determinato, comunque in misura non superiore al 30 per cento dei posti istituiti nella dotazione organica della medesima qualifica e, comunque, per almeno una unità”.
EDIT: Carla Romana Raineri annuncia querela per l’articolo di Repubblica:

Alcuni articoli di stampa che oggi si occupano dell’ex capo di Gabinetto del Campidoglio Carla Raineri contengono “imprecisioni, oggettive falsità, indebite e offensive illazioni”. Lo sostiene la stessa giudice precisando di riservarsi “di valutare l’opportunità di presentare querela”. Raineri si riferisce in particolare a un articolo pubblicato oggi da un quotidiano secondo cui il magistrato potrebbe essere chiamata a rispondere del reato di concorso in abuso d’ufficio con la sindaca Virginia Raggi. Questo nel caso che “gli esposti in procura sulle nomine di Raggi&Co – si legge nell’articolo – dovessero sfociare in un’inchiesta”. Secondo quanto si ipotizza nell’articolo “quell’incongruenza tra l’ordinanza che il 22 luglio l’ha designata capo di gabinetto del Campidoglio ex art.90 del Tuel (Testo unico degli enti locali, ndr) e la delibera 14 che ne ha fissato incarico e compensi ex art.110, potrebbe configurare il reato di abuso d’ufficio a carico della sindaca. A cui la giudice potrebbe essere chiamata a rispondere in concorso”.

Leggi sull’argomento: Dietro le dimissioni di Carla Raineri

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