La riunione carbonara del M5S Genova

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2017-01-15

Dopo l’addio di Paolo Putti in polemica con Alice Salvatore il MoVimento 5 Stelle di Genova torna a litigare. La Salvatore stavolta è nella bufera per aver organizzato una riunione con una sessantina di attivisti dove a prendere la parola per primo è stato Luca Pirondini, professore d’orchestra al Carlo Felice e vicinissimo alla Salvatore che così …

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Dopo l’addio di Paolo Putti in polemica con Alice Salvatore il MoVimento 5 Stelle di Genova torna a litigare. La Salvatore stavolta è nella bufera per aver organizzato una riunione con una sessantina di attivisti dove a prendere la parola per primo è stato Luca Pirondini, professore d’orchestra al Carlo Felice e vicinissimo alla Salvatore che così ha steso un bel tappeto rosso sulla  sua candidatura che, guarda caso, non era emersa a ottobre. Ad accusarla il suo collega in Regione Francesco Battistini, in un lungo post su Facebook:

Non so se si siano stipulati accordi tra pochi (“carbonari”) che peseranno poi sulle spalle dei tanti… ma qualche cosetta la so…
1. Abbiamo sempre avuto un regolamento che, da portavoce eletti, ci diceva di non occuparci dei candidati, o meglio, di non occuparci della loro sponsorizzazione.
2. L’Assemblea dei gruppi locali è sovrana, li vi regna la discussione ed il principio dell’1 vale 1.
3. Come portavoce dobbiamo essere a disposizione di chiunque venga scelto dall’Assemblea degli attivisti senza se e senza ma, ed è per questo che non ci si deve schierare sponsorizzando questo o quel candidato e si deve essere semplicemente equidistanti… altrimenti verrebbe meno il principio dell’1 vale 1, appunto.
Qui, il grosso del problema si chiama “PS filoguidato a poche ore da una decisione” e a nulla potranno valere le riunioni carbonare per fare la pacina, come all’asilo, se non si ritornerà a rispettare le decisioni delle Assemblee dei Gruppi (meetup) e se non si tornerà a rispettare la regola dell’1 vale 1.
L’Assemblea, a meno che non esista un percorso già standardizzato come avviene per Europee, Politiche o Regionali (elezioni sovraordinate) sceglie il metodo di votazione ed il percorso per decidere il proprio candidato, elegge il proprio candidato, sostiene, unita, il proprio candidato.

alice salvatore movimento 5 stelle
Dietro lo sfogo c’è l’atteggiamento della Salvatore, che a molti attivisti sembra sempre più determinata a imporre il suo candidato.  E non possono che tornare a mente proprio le parole di Putti sul tema: «Ero entrato qui perché mi avevano detto che non importava quanti voti prendevamo, ma dovevamo rendere la gente consapevole. Se domani un venditore più bravo di me gli vende una roba che non mi piace, cosa faccio? E io non voglio allevare consumatori di voti, non mi interessa. Questa è la grave difficoltà che io ho avuto col MoVimento». «Io ho degli amici, una famiglia, un lavoro: posso permettermi di scegliere. Se scelgo il MoVimento è perché mi piace, non perché mi piace il potere. A me non interessa sostituire un potere di qualcuno con un potere inconsapevole di molti»

Leggi sull’argomento: Nel M5S c’è uno che è contrario alla politica dei selfie 

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