La lettera aperta del CICAP alla ministra Lorenzin sull'omeopatia

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2015-10-22

Beatrice Lorenzin scrive la prefazione di un libro scritto dal Presidente delle aziende italiane che producono rimedi omeopatici e si perde in un bicchier d’acqua

article-post

Succede, in questo paese piuttosto strano, che il Ministro della Salute scriva la prefazione di un libro sull’omeopatia. Cosa strana, diranno i più, in fondo l’omeopatia non ha alcun fondamento scientifico. Eppure Beatrice Lorenzin, che da un lato combatte l’antiscienza di chi crede che i vaccini causino l’autismo o di quelli che credono che Vannoni sia un luminare della scienza medica, ha deciso lo stesso di dare il suo contributo alla causa omeopatica.

Galeotto fu il libro e chi lo scrisse

Come racconta il Tempo in questo articolo nella prefazione a Elogio dell’omeopatia di Giovanni Gorga (che è presidente di Omeoimprese, quindi non proprio uno che non ha interessi a vendere la mercanzia) la Lorenzin scrive che «nel nostro Paese non esiste alcuna preclusione né ideologica né normativa verso le cure non convenzionali e in particolare nei confronti dell’omeopatia». Ed è vero che le cose stanno proprio così, in Italia non esiste nessuna legge che vieti la vendita dei cosiddetti medicinali omeopatici. Anzi c’è pure un ospedale che è un “centro d’eccellenza” per le cure omeopatiche. Si tratta del Centro di Medicina Integrata di Pitigliano, una struttura sanitaria pubblica dove, con i soldi dei cittadini, valenti medici si occupano del compito di prescrivere e controllare la somministrazione di bicchieri d’acqua zuccherata. Omeopatia di Stato quindi. Non sia mai che ci sia qualche ciarlatano che si azzarda a prescrivere i “rimedi” omeopatici senza averne titolo. Cosa succederebbe se tutti scoprissero che anche lo zucchero di qualità migliore costa meno di duemila euro al chilo (il prezzo di vendita delle compresse di Oscillococcinum)?
lorenzin omeopatia cicap

Le critiche del CICAP

Questa situazione incredibilmente va benissimo ai soliti fanatici che accusano il Ministero della Salute di tramare ai danni dei pazienti facendo accordi sottobanco per arricchire le case farmaceutiche e Big Pharma. Quando invece si tratta di sborsare molti più soldi ad un’industria che produce un rimedio inefficace nessuno fa una piega. Nemmeno se è il terribile Ministro della Salute (quello che finanzia Big Pharma) sostanzialmente sponsorizza l’omeopatia. La cosa però non è passata inosservata, se ne sono accorti quelli del CICAP che hanno scritto una lettera alla Lorenzin per chiederle conto di quella prefazione al libro di Gorga. Ecco il testo della lettera del CICAP (che si può firmare qui) al Ministro della Salute:

Il Ministro della salute, Beatrice Lorenzin, ha scritto la prefazione del libro Elogio della omeopatia (Cairo Editore, Milano). L’autore è Giovanni Gorga, presidente di Omeoimprese, ovvero l’associazione che raggruppa le principali aziende italiane produttrici di rimedi omeopatici. Una pubblicazione di parte, perfettamente legittima in una società pluralista. Quello che è inopportuno è che sia il Ministro della Salute, con la sua prefazione, a sostenerne indirettamente il contenuto.
Un ministro della salute ha il dovere istituzionale di comunicare ai cittadini quale sia la posizione della comunità scientifica nei confronti delle terapie disponibili. Il Ministro Lorenzin ha adottato un comportamento ineccepibile nel caso dei vaccini, sostenendone la necessità ed evidenziando i rischi per la salute nel rifiutarli.
L’omeopatia gode di popolarità e consenso, ma nessuno ha mai dimostrato che essa possa ottenere risultati superiori al semplice effetto placebo, cioè è priva di efficacia specifica. Autorevoli studiosi la ritengono poi tutt’altro che innocua. Il premio Nobel Rita Levi Montalcini ricordava, per esempio, che «L’omeopatia è una non-cura potenzialmente dannosa perché distrae i pazienti da terapie realmente efficaci».
Molti studi, pubblicati anche recentemente su serie e riconosciute riviste mediche (vedi sotto alcuni dei più recenti, particolarmente severi nei confronti dell’omeopatia), confermano questa triste realtà. Diciamo “triste” perché a tutti noi farebbe piacere poter disporre di altre utili terapie da affiancare a quelle già riconosciute di provata efficacia.
Auspichiamo pertanto che da parte del Ministero della Salute si provveda a rettificare i fraintendimenti che la prefazione del Ministro può generare, comunicando chiaramente ai cittadini ciò che le migliori ricerche svolte a livello internazionale consentono di affermare relativamente all’omeopatia.

Ma che male fa l’omeopatia? Certo, è stato dimostrato che non serve a niente ma alla fine non fa nemmeno danni. È vero, perché l’acqua non fa male alla salute ma è anche vero che i problemi dell’omeopatia sono almeno due. Il primo è il più evidente, si tratta dell’abuso della credulità popolare, vi ricordate di quando Wanna Marchi venne processata perché vendeva del sale magico che in realtà era sale comune? Che differenza c’è con i medici omeopati (o i farmacisti che hanno il reparto “omeopatico” in negozio)? Solo che i rimedi omeopatici costano di più e che il giro d’affari è maggiore. Il secondo aspetto problematico è quello evidenziato anche nella lettera del CICAP: l’omeopatia è una non-cura che distoglie i pazienti dalla possibilità di curarsi con terapie efficaci. E non lo fa l’omeopatia in quanto tale, lo fanno gli omeopati come il Dottor Gava che dall’alto di blog su autorevoli quotidiani denunciano i “crimini” della biomedicina (ad esempio i vaccini) invitando i pazienti a scegliere “l’altra via”. Quella della “natura”, quella del curare il simile con il simile, quella della “memoria dell’acqua” e delle diluizioni infinite. Forse il Ministro della Salute dovrebbe rendersi conto che quando si dà credibilità all’omeopatia si rende ancora più difficile il lavoro dei medici che cercano di spiegare ai pazienti che i vaccini non sono dannosi e che la cura Stamina  è una truffa. Da che parte vuole stare il Ministro?

Potrebbe interessarti anche