Italia5Stelle: un amore così grande reggerà tutti questi veleni?

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2016-09-25

Ieri Beppe ha ricordato a tutti cos’è cos’è che fa andare la locanda. Intanto Roberto Fico e Nicola Morra segnalavano a qualcuno dove può mettersi le cravatte regimental. E la Lombardi aveva ricordato l’annuncio di Grillo nei giorni scorsi…

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Mentre Beppe Grillo sul palco del Foro Italico a Palermo ha ricordato al popolo a 5 Stelle chi è che fa andare avanti la locanda (ed è chiara la faccenda) i grillini si mandano messaggi trasversali via stampa. E così i giornali oggi sono pieni di dichiarazioni e controdichiarazioni che vanno interpretate, come ai bei (?) tempi del pentapartito.

Italia5Stelle, tutti i veleni grillini

Ad esempio c’è Roberto Fico che ne ha per Virginia Raggi a proposito della scelta di Salvatore Tutino e delle critiche che i 5 Stelle, con in prima fila Alessandro Di Battista, gli avevano rivolto nel 2013 quando il governo Letta lo nominò alla Corte dei Conti, mentre lo stesso Di Battista sul tema aveva innestato la retromarcia: oggi Di Maio e Di Battista saranno ospiti di Lucia Annunziata a In 1/2 Ora e forse lì riusciranno a dire una parola definitiva sul tema. Fico, che in questa fase sembra caratterizzarsi come portavoce dell’ala dura e pura del M5S (e che in tante occasioni aveva sfidato persino l’impopolarità per affermare una coerenza di fondo che è impossibile non riconoscergli) oggi ha parlato a suocera (la stampa) affinché nuora (Di Maio) intendesse: «Questo periodo di difficoltà ci ha insegnato che dobbiamo condividere di più, incontrarci e fare meno selfie. Abbandonare la vippagine inutile. È facile sentirsi un vip: il sistema comunicativo trasforma le persone in quello che non sono. Leggiamo nella storia degli altri gli errori, e vediamo se ne siamo immuni. Non è detto che lo siamo. Importante è dirsi le cose come stanno. Bisogna leggersi dentro e capire che, quando l’ego straborda troppo, è meglio tornare in una modalità di ascolto». E se i riferimenti non fossero abbastanza chiari, ecco a voi Nicola Morra sul Messaggero a ribadire i concetti:

«Noi non siamo nati con la giacca abbottonata e le cravatte regimental».
Sta attaccando Di Maio, ne è consapevole?
«La televisione trasforma le persone, ma Beppe ci ha sempre detto che serve ma non è la realtà, è comunque una finzione. La televisione amplifica solo le ambizioni, genera miti e aspettative che possono però essere disattese dalla realtà».
Insomma i ragazzi ambiziosi rischiano di tradire l’idea fondativa del M5S?
«Abbiamo una storia, seppur breve. Un percorso chiaro. Dobbiamo restare uniti senza creare ulteriori frizioni, senza lasciare indietro nessuno. In questo momento, lo ripeto, occorre la massima umiltà da parte di tutti, altrimenti ripeteremmo le dinamiche già viste altrove. Sarebbe un errore».

La senatrice Barbara Lezzi, riferiscono ancora i giornali, ce l’ha con Di Maio e vorrebbe la rottamazione ufficiale del Direttorio. Perciò, per ripicca, si prova a escluderla dal palco ma Grillo, in versione zen, la grazia.

«Un amore così grandeee!1!»

L’amore è insomma così grande da essere palpabile: «Perché non c’è più Gianroberto scattano le invidiette — commenta Massimo Bugani , uno dei tre esponenti con Casaleggio jr e David Borrelli dell’Associazione Rousseau, al Corriere — prima lui calmava tutti con una telefonata. Ora il fatto che ci sia Beppe rassicura tutti». Roberta Lombardi lo aveva annunciato in un’intervista al Fatto Quotidiano: «Mi aspetto un annuncio importante anche quest’anno. E mi attendo che gli venga dato seguito, da tutti». Racconta Annalisa Cuzzocrea su Repubblica che  presto il Movimento dovrà scegliere il suo candidato premier e lo farà in rete col metodo che fu usato per la presidenza della Repubblica.

Saranno gli attivisti a indicare i nomi dei preferiti. Si farà una rosa, poi ci sarà il secondo turno. Alla parola ticket – riguardo a lui e a Di Maio – Di Battista sorride: «Io sono a tempo determinato, nel mio futuro non c’è la politica». È questo che consola gli ortodossi: «Resta la regola dei due mandati, Luigi può anche diventare il nostro candidato premier, ma il garante del Movimento è Beppe, questo è l’importante», dice uno di loro all’idea che “Dibba” – che avrebbe anche la possibilità di superare nel voto il vicepresidente della Camera – faccia un patto di desistenza con lui, vista la vicinanza ostentata nelle ultime settimane.

E via andare. Un amore così grande riuscirà a reggere a tutti questi veleni?

Leggi sull’argomento: Beppe Grillo è il padrone del M5S (ma da un grande potere…)

 

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